Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

giovedì 25 dicembre 2014

Finally...

Auguri, donna speciale.
Auguri a te che sei l'unica che negli ultimi anni sia riuscita a strapparmi un sorriso felice e sincero il giorno di Natale.
Auguri a te, che non mi fai promesse, ma che mi dimostri tutto quello che provi nel migliore dei modi, con quel sentimento dolce e puro, fresco d'amore.
Mi innamoro di te ogni giorno, ed in ogni momento in cui ti guardo!
Buon Natale!
Con amore..

martedì 23 dicembre 2014

Natale al limone.

La fine di un anno dovrebbe essere sempre il risultato di qualcosa che è andato per il verso giusto.
Sommi e sottrai per tutto l'anno. Talvolta moltiplichi; molto dividi. Arrivi all'ultima pagina del calendario che sei pronto a tirare una bella riga orizzontale, a calcolare il tuo risultato delle molteplici operazioni.
Bene, questa volta non me ne starò seduta come ogni dannato dicembre a guardare tutto ciò che ho alle spalle come la fottutissima e ottimista Pollyanna, cercando il lato positivo in tutto, anche in quelle cose che proprio non mi vanno giù.
Sono stanca di me stessa, dell'essere troppo buona, del lasciar correre, del soffocarmi nei pianti per non far piangere qualcunaltro. E un vaffanculo lo posso dire anche io, ogni tanto?
Anzi, mi correggo: i vaffanculo li so dire benissimo. Sono i sensi di colpa inutili e fuori luogo che mi ammazzano. E quelli vengono dopo, subdoli e silenziosi come serpenti, mi strisciano dentro e mi stringono alla gola, proprio lì, dove si ferma il magone.
Sono sempre la prima a sotterrare l'ascia di guerra, la prima a lasciar correre, a chiedere scusa, a trovare l'alternativa che va bene a tutti (ma -guarda caso- non va bene a me).
La devo piantare di darmi dell'egoista, quando in realtà non lo sono affatto. Devo iniziare a prendere le parti di me stessa, a schierarmi dalla parte del mio pensiero e di chi ce l'ha uguale al mio.
Forse la devo anche smettere di sperare in certe cose, in certe comprensioni che, a quanto pare, mai arriveranno.
So bene il carattere che mi ritrovo: sono insicura, sono titubante, con il continuo bisogno di approvazioni, di pacche sulla spalla e di incitamenti. So bene quanto ho odiato essere così, nella mia vita: tanto da bruciare dentro per le parole che mai ho detto in faccia a chi se le meritava, per quegli schiaffi non tirati, per quelle porte non sbattute quando era il momento di farlo. E quel trattenere tutto dentro, poi, scoppiava all'improvviso facendomi impazzire, tiravo fuori le unghie e riversavo sulla mia carne tutto quel male trattenuto dentro per tanto tempo, graffiandomi, facendomi cicatrici che sarebbero servite da monito per le volte successive, per non sbagliare ancora, per non soffocarmi di tutta quella merda.
Buoni propositi? Intenzioni per il prossimo anno? Farò mio il detto "Aiutati che il Ciel t'aiuta", puntando più sulla prima parte però, perché è risaputo che dal "Ciel" non cade nulla se non acqua e guano d'uccelli.

sabato 29 novembre 2014

Sogni interrotti

Alzo il riscaldamento per potermi cullare in nuvole di calore vaporoso che escono dalla doccia.
L'acqua percorre la mia pelle, scendendo fino a terra, come un ruscello che dalla montagna scende verso il mare.
Ho sempre amato il suono dell'acqua: mi calma, mi tranquillizza, mi fa pensare e meditare sulle cose. Un po' mi manca non avere una vasca da bagno. Ma.. pazienza.
Ho fatto sogni strani stanotte, e per quanto io sia in grado di darvi la poca importanza che meritano, continuano a ripresentarmisi nella mente, anche adesso.
La paura di non trovarti, di sapere che non sai dove ti trovi, che ti hanno portata lontano, indifesa, ignara su cosa succederà. E io che scopro dove ti tengono, violo le regole, inganno chi ci controlla, scappo e corro scalza nel fango per arrivare prima da te: schegge di rami mi si conficcano nel piede, i sassi e la terra fredda tra le dita. Sto sudando per la corsa, e la mia camicia da notte bianca si è sporcata di fango. Ma non mi interessa.
Sono disperata, ma mossa da una forza coraggiosa senza eguali. E' incredibile come nei sogni si riesca a sentire nitidamente il nostro stato d'animo, come se stessimo vivendo davvero quel pensiero nebuloso e notturno.
Sto per raggiungerti, correndo sull'asfalto in salita di una strada che non ho mai visto. Ti tengono in questo edificio abbandonato, un vecchio cinema, o una vecchia scuola, chi lo sa.
Sto per entrare, ma poi....
...Poi mi svegli, mi abbracci, mi dai un bacio.
Ti sorrido.
Anche se dentro di me resto momentaneamente delusa di non essere riuscita a vedere il lieto fine di questo film: il momento in cui ti salvo e ti porto via con me. Avrei voluto godermi questa scena, mostrarti quanti rischi ho corso per salvarti, quanto ingegno nel trovarti.
Mi mancava solo di incrociare i tuoi occhi felici di vedermi, riconoscenti, soddisfatti. Perché?
Non lo sapevo fino ad adesso.
Probabilmente vorrei dimostrarti il mio amore in modi sempre diversi, in qualcosa di straordinario, di inusuale, di colossale. Non ho soldi per farti regali costosi, per portarti in giro per il Mondo, per aiutarti a comprare una casa. Ho solo quello che provo, i piccoli gesti, i pensieri, le parole.
E queste non finiranno, lo so! Ma basteranno a ricordarti tutto quello che provo, senza annoiarti, senza che tu le dia per scontate, senza bisogno di ripiegare su altre persone o altre cose?
Più ci penso e più lo so che sono solo paure mie, intrinseche della mia persona; che non mi fanno neanche ridere di uno scherzo e di due battutine sull'argomento.
Non sono riconoscenze, non è ricerca di attenzione la mia.
Non lo so, cos'è. Forse è solo la paura di perdere qualcosa di bellissimo, di sbagliare qualche mossa e, così, di farmelo scappare.

giovedì 27 novembre 2014

Come mio solito finisco per naufragare in un mare di pensieri che si impongono nella mia testa, pretendendo di cambiare nome in "sensazioni" e "intuizioni".
Non lo so. Non lo so cosa succede quando due forze provate dallo stress collidono. Io lascio passare, nella mia insicurezza cerco comunque un confronto, ancorandomi a quello che so che per me è importante. A chi, anche, so che è importante per me.
Modi diversi di vedere la realtà, di vivere e subire situazioni che non ci stanno comode ma, anzi, ti pizzicano di continuo, diventando fonte di stress e paranoia.
Vorremmo essere in grado di lasciarceli alle spalle, di avere testa alta e soluzioni brillanti nel cassetto. O vorremmo anche solo averle noi, per gli altri che stanno vivendo questa tensione, questo mix di dubbi che spero non vadano ad intaccare mai le fondamenta di ciò che è importante e, spero, certo.
vorrei fare di piu di quello che mi consentì, sollevarti dalle tue ansie, farti stare bene. Non sono un supereroe, non sono speciale, nè un filosofo o un dottore, ma ti amo e voglio poter fare ciò di cui hai -e avrai- bisogno, con tutta me stessa.

lunedì 10 novembre 2014

Attese familiari.

Ti prego, scrivimi.
Chiamami.
Fai quello che vuoi, basta che mi avvisi che stai bene. Che ci sei ancora con la testa.
Dove sei? State parlando?
Dentro me spero che sia tutto una bolla di sapone. Un grande e strano equivoco. E te lo auguro.
"Dì una preghiera per la tua mamma".
Che cosa può fare, adesso, Dio? Posso dirti di sì, che lo farò: pregherò per te. Ti può far stare più tranquilla, sapermi vicina con il filo della fede? Proprio adesso? Proprio ora che la fiducia nei confronti della persona con cui hai diviso tutto sembra sgretolarsi?
Lo faccio: prego per te. E sono egoiosta, perchè inizio a farlo pensando che così facendo non permetto a quel vortice di pensieri tristi e confusi di fermarsi, per non renderli chiaramente visibili mentre mi guardo allo specchio, come le cinque dita di uno schiaffo sulla faccia.
Mamma, mi dispiace. Mi dispiace per quello che si sta sgretolando dentro di te, per quelle crepe che si stanno riaprendo, per il cuore che sta piangendo sangue rabbioso e deluso.
Mi dispiace anche per l'ironia con cui tutto questo si compie. Omofoba, con una figlia lesbica e un marito.. "incuriosito"? "incuriostio-recidivo"? O represso? O...bho, non so come entrare nella sua testa per capire tutto quello che può aver soffocato o vissuto fino ad ora, per poi arrivare fino a questo punto.
Non so cosa pensare io. Figuriamoci tu!
Ed è difficile anche poterti dare la mia spalla su cui piangere. Noi, che i baci sono sempre stati "nell'aere", per via del rossetto; allergiche agli abbracci e al tocco. Ma adesso ho voglia di esserci, e di fare un passo verso di te come tu l'hai fatto verso di me.
Non posso e non voglio schierarmi. Mi fa soffrire darti dei consigli su come agire. Mi si storce lo stomaco a tenermi dentro tutto, a non poter parlare io con mio padre. Scrivergli, chiedergli.
Vieni qui, ti prego... Senti che ci sono, che non ho compassione per te, ma che ti rispetto, che ti appoggio, soffrendo. Fatti forza, mamma. Ti prego, fallo per te. Chiarisci tutto. Per tutti.


sabato 8 novembre 2014

Non faccio altro che domandarmi come sia possibile. Come hai fatto?
Come ci sei riuscito, per tutto questo tempo?
O cosa é scattato improvvisamente in te?
E' stata colpa mia, che ho messo dei dubbi in te o rispolverato scheletri nell'armadio di quaranta'anni fa?
e come puoi continuare a far finta di nulla, a nuotare nell'ipocrisia, senza parlare con tua moglie. Tu, che hai sempre sventolato la bandiera della comunicazione, prima di tutto?


lunedì 20 ottobre 2014

Non riesco a capire
se per tutto questo tempo
mi sono sopravvalutata
ed ora é il momento della presa di coscienza...

...Oppure..

Sono così disperata che gli altri mi guardano come fossi una svendita in un negozio di cinesi.

mercoledì 15 ottobre 2014

Il filo invisibile di connessione telefonica ci collega attraverso un tempo che é rimasto sospeso e annebbiato tra ieri e oggi. Si mescolano queste due carte temporali in un mazzo da gioco per il quale non so le regole. 
Ci amiamo in uno spazio fatto di pensieri belli e incomprensioni talvolta, di letti sfatti ma ricoperti dei nostri sogni. E ripenso ad una notte in cui ci siamo straziate in un secondo, trafitte, soffocate, assordate di dialoghi instabili. Ho sentito ribollirmi dentro, dallo stomaco, e le mani che tremavano avrebbero voluto ributtarti addosso il tuo "vaffa", che..no, non tollero. 
Ho masticato vetro ed ho inghiottito, dopo aver imparato a memoria tutti i miei difetti, le mie impotenze. 
Ho riconosciuto le mie insufficienze, la mia scarsa attitudine alla responsabilità, al troppo bisogno di conferme che, in realtà, non dovrebbero servirmi. 
Ma no, altre accuse, ancora, non le faccio mie. 
E se é vero che sbaglio, come tutti - o forse un po' di più -, non é per cattiveria, ma in buona fede, sicuramente perché mi confondo perdendomi nei miei pensieri, o nella fretta di voler finire le cose il prima possibile. 
Ma mai la metterei in secondo piano, o non mi schiererei dalla sua parte. So che al 99% ha sempre ragione, e nella mia testa resto sempre affascinata dalla sua capacità di ragionare velocemente su tutto. Affascinata e invidiosa, orgogliosa di lei e con la voglia di sapere come fa..come può..! Per questo mi perdo nei miei ragionamenti, anche se so che qualcosa é giusto, lo voglio comprendere, voglio scoprire il percorso che la sua mente ha compiuto, per non impigrirmi, per non perdere la capacità di ragionare. 
...E qui si torna al momento in cui mi incasino la testa.
Vorrei che capisse che per me viene prima di tutto, di tutti, che voglio essere dalla sua parte, voglio essere la sua "socia", come lei dovrebbe esserlo per me. 
Sto diventando grande, ho imparato cosa vuol dire 'avere cura’. Di qualcosa, ma soprattutto di qualcuno. 
E lo imparo ogni giorno! 
Per "colpa tua". O meglio, "grazie a te". 
 Io proteggerò tutto quello che abbiamo, perché ci siamo dovute conoscere davvero fino in fondo per capire che quello che abbiamo adesso è così bello e delicato che non può essere diverso da com’è. 

E a me sembra una vera pietra preziosa. 

lunedì 22 settembre 2014

voglia di..

"Ho voglia di fare l'amore con te".
Questo il pensiero che lascio marinare da giorni in un mare cerebrale fatto di mie pertinenti risposte e  giustificazioni. 
"Ho voglia di lasciarmi andare tra le tue braccia, come l'altra sera, quando mi hai trascinata sulla pista da ballo e mi hai fatto sballare con l'adrenalina."
Voglio la tua passione, l'attimo in cui decidi di cedere alla tua voglia, e quegli scatti di piacere involontari, i brividi che ti fanno inturgidire i seni. E poi quei movimenti decisi, sicuri, le tue mani che mi tengono i fianchi mentre le nostre anche ondeggiano all'uniscono. Ho voglia del tuo fiato sul mio viso, delle smorfie di godimento, della morbidezza della tua lingua che..quando la sento mi smuove tutti i sensi, desegnandomi sul corpo mondi sensoriali che hanno vita nel momento in cui li sfiori tu. 

Ho sempre voglia della nostra passione, di quell'amore fisico che vorrebbe circondare quello mentale che, però, straborda comunque da ogni parte. E non esiste modo di domare questo desiderio incontenibile, nessun trucco, niente che mi faccia rivivere quell'appagamento da nirvana, nessun pagliativo che, ripensandoci, risulta patetico e assurdo, finto e subdolo, proprio come lo é un porno.

venerdì 12 settembre 2014

esplosioni

A volte vengo letteralmente investita da un'ondata di sentimento che non ha freni. E chi mai sarebbe il pazzo che volesse fermare quest'emozione, questa folata di passione mentale e fisica, che cresce e si aggroviglia dentro, in qualche antro profondo del mio essere, ancora ed ancora...
Io la amo così, senza freni, e a volte proprio con quella sensazione di esplosione interna: come un fuoco d'artificio che, una volta in cielo, rilascia la sua polvere scoppiettante e multicolore, che é uno spettacolo da far brillare gli occhi.

Non ho bisogno di grandi cose: mi basta un suo sorriso così, un suo sguardo, un abbraccio da dietro inaspettato... Mi basta averla accanto felice, per essere io stessa un' esplosione luminosa.


giovedì 28 agosto 2014

Somme

Sono infastidita?
 Si.

Lo sa?
Si.
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Punto.
Sono stata lontano. Dal blog, dagli amici, dal lavoro. E, un po', sono stata anche lontano da me stessa: quella me che cuce trame indistricabili di preoccupazioni riguardanti il futuro.
Sono stata lontano, cercando di lasciare fuori dalla valigia le preoccupazioni. Ma quelle, ogni tanto, affiorano. E sono subdole: si trasformano in qualcosa che neanche ti aspetti e non le sai riconoscere.
L'ansia del lavoro, le incertezze, la gelosia. Chi lo sa se anche gli Universi degli altri sono così. Io conosco solo il mio Io, e quello che vedo dentro -guardando come una bambina dentro la boccia dei pesci- è sempre deformato e poco chiaro.
In questo mese sono stata messa accanto alla sua famiglia e, dentro di me, è tuonato un senso di stranezza misto a riconoscenza, come un sorriso tra le lacrime. Mi è piaciuto tutto: sia quello che c'è stato realmente, sia l'accettazione silente della mia persona, che si è mimetizzata tra le righe.
E sentendo alcuni discorsi, una sera, quello che ho pensato -con le guance colorate di rosso caldo- è che non voglio essere un ricordo rievocato e uscito dalle labbra, il personaggio di un'estate al mare in qualche indistinto anno tra il 2010 e il 2020.
Gliel'ho detto? Onestamente non me lo ricordo.. Ma mi è venuto da stringerla forte, di ripeterle quanto la amo, sperando di riuscire a creare un solco indelebile nei suoi ricordi, comunque vada, riuscendo a vincere il tempo e le volte.
Poi...nel momento in cui la viva realtà ha sfiorato con le sue delicate dita il desiderio profondo, io ho come avuto una vertigine fortissima.
Non riesco più a gestire tutte le ansie insieme: il cuore nel petto si carica di una forza innata; il magone; quel senso di soffocamento nella gola e le tempie che pulsano.
Ho paura di perdermi qualcosa, come fino ad ora ho perso il mio tempo, con gli anni di scuola, coi contratti di lavoro, con le persone sbagliate, ecc..
Ma, ciò che è più importante, non voglio perdere lei.
Poi...arriva la sera, e in quel momento non vorrei mai sciogliere i nostri sguardi, non vorrei staccarmi da quelle braccia che, ancora una volta, si stanno bagnando con le mie lacrime.


martedì 22 luglio 2014

Mi trovo smarrita davanti alla fila di citofoni nuovi. Non so ritrovare con la solita facilita quel doppio cognome che contraddistingue la mia famiglia paterna.
Cerco, frugo tra i tanti sconosciuti. Poi eccolo. Digito il numero: 15. Poi, come sempre, premo il tasto sbagliato per la conferma.
Alla seconda volta, risponde la voce squillante di mia nonna: "E' la mia piccolina?"
Dalla voce di una persona si possono capire tante cose. Dalla sua, decisamente, solo una: è una donna stanca, ma gioiosa. Non diresti mai che quel clarinetto solista e ogni tanto un po' balbuziente appartenga ad una donna di 85 anni, men che meno palermitana.
Mia nonna resta per me un mistero, come la sua voce per uno sconosciuto.
Entro dalla portineria, e la sensazione di caldo al cuore che mi viene nel vedere che, invece, gli ascensori -quelli no- non li hanno cambiati. Le porte gialle si aprono per farmi entrare, il menù dei tasti dei piani da premere ad altezza bambino, nero, con la luce rossa che si accende ad ogni piano sorpassato.
Schiaccio il numero 4. Da piccola mi sembrava un grattacielo la casa di mia nonna, e affacciandomi al balcone, la sensazione di onnipotenza che avevo nel riuscire a vedere lo stadio di San Siro, gli scivoli dell'acquafan e tutti i tetti delle case attorno era davvero stupefacente. Eppure abitava solo al quarto piano di un palazzo di sette. Ma a me sembrava già il punto più alto del mondo.
L'ascensore si ferma, le porte gialle si aprono. E quell'odore mi riempie le narici. Dove si era nascosta, per tutto questo tempo, questa sensazione? Profumo di latte bollito e caffè, del caffè della moka, quello un po' troppo tostato, e quell'odore dolce e croccante di pane pucciato nella tazza. Mio nonno, la mattina, sempre. A volte seduto, il più delle volte in piedi.
Gli angoli delle labbra si stortano verso l'alto al ricordo. Un senso di pace, una zuccherata gita nei miei ricordi d'infanzia.
Mia nonna è sull'uscio che mi aspetta, col suo profumo di saponetta e rossetto. Non so perchè profumi di rossetto dato che non ne mette praticamente mai.
Si alza sulle punte e mi tira con forza per il collo giù, verso di lei, una piccoletta energica che mi schiocca un bacio sonoro sulla guancia. La guardo e vedo mio padre: sono due fotocopie. Per quanto ne so, gli altri due miei zii potrebbero essere stati anche adottati..ma mio padre è identico a lei!
E' felice, salterebbe di gioia, se potesse. Lei è così, lo è sempre stata. Sarà quella fede che ha coltivato fino a renderla la sua ragione di vita, che la fa sembrare sempre così pimpante. Del resto, penso che basti convincersi di avere delle certezze inamovibili nella vita, per essere tanto felice da accettare tutto quello che ti capita con lo spirito ottimista. Ma non è lo stesso per mio zio. Per quanto si sia dato da fare, non gli è stato decisamente possibile nascondersi dentro quella camicia azzurra a maniche lunghe. L'ho abbracciato, ho stretto a me quell'involucro senza alcuna polpa ormai, duro e finto. Fingo bene, e forse è per questo che preferisce stare con me. Niente battute, niente frecciatine. Non lo forzo a parlarmi, parliamo di me, dei miei progetti, di quello che farei. Ad una sola mia domanda sul suo quotidiano, resta schivo.
Se mia nonna non è mai cambiata negli anni come quell'ascensore vecchio e odoroso, mio zio invece è quella giglia di citofoni freddi e impersonali. Difficili da comprendere, complicati da decifrare. Ma chi sono io per giudicare? Sono stata additata anche io come lui -una persona "problematica"- da chi ha il mio stesso sangue. Ziù resta lui, il ragazzotto con la panza, che si atteggia a bauscia milanese, ma in realtà tutto casa-chiesa. La simpatia gli è rimasta, prova che la voglia di scherzare e vedere il bello delle cose può esistere anche in qualcuno che gli altri considerano "depresso" e "a un passo dalla tomba".
Non so che scelte abbia fatto nella sua vita ultimamente. Non so che intenzioni abbia, e che strade abbia deciso di percorrere. So che non è stato facile arrivare dove è arrivato, ed è altrettanto complicato provare ad uscirne. Quando lo guardo, però, vedo un uomo solo, che ha perso l'ultimo treno della sera per tornare a casa, e non sa se ce ne saranno altri.
Essere in attesa. Di cosa, di chi, poi...
Quando me ne vado via, le porte dell'ascensore si chiudono alle mie spalle.
E a me resta solo in gola un groppone amaro che non riesce ad andare giù.

martedì 15 luglio 2014

Quello che io vedo dall'altra parte del vetro appannato.

Non so oppure non ricordo più quale fosse il modo di ragionare di persone con cui sono vissuta. 
Un giorno nuvole buie in un cielo che pesa di acquazzone; un altro uno squarcio nel grigiume e un raggio di sole flebile. Illusione di un attimo, come quest'estate piovosa e fredda, in cui qualche giornata di sole cocente può solo mettere un po' di buon umore. 
Io davvero non capisco perché mi debbano considerare malata di mente. Davvero. Sono io quella che, a questo punto, resta sorpresa da tutta questa melodrammaticitá insulsa e gratuita. Vuoi stare bene? Inizia da te. Vuoi capire come risolvere il problema? Apri la tua mente e comincia a pensare che il problema con cui tu ti affliggi, in realtà, non é altro che vapore acqueo che ti appanna la vista.
Ti sei mai chiesto se sono felice?
Ti sei mai chiesto se mi manca qualcosa nella vita?
Ti sei mai chiesto se é davvero meglio andare in giro a fare la vittima con il prossimo, piuttosto che affrontare tua figlia faccia a faccia?
Tolleranza, rispetto, o quello che intendi tu ... Non stai provando a fare nulla di tutto ciò. In realtà, tutto il tuo comportamento su questa storia, si riassume facilmente: tu mi ignori, io ti ignoro. Tu ti lamenti con gli altri e mi compatisci, e io continuo ad ignorarti.
Del resto non te lo sto chiedendo neppure io, il tuo famigerato 'rispetto-tollerante'. 
Perciò dai..continua pure così. Scrivi pure a chi vuoi, pubblica articoli, cerca confronti con la mia ragazza! 

Intanto io resto qui che aspetto un padre che non c'é più.


domenica 13 luglio 2014

io so di volerlo

Onestamente penso che non abbia mai provato così tanto amore per qualcuno da mettermi in gioco fino all'ultima parte di me. Ho voglia di prendermi sul serio, a differenza di tutte le altre storie. Con lei immagino il mio futuro, e questo non mi spaventa, neanche se ormai conosco praticamente ogni suo difetto. 
Quello che voglio é il suo amore!
Mi fa paura quello che dicono a proposito delle coppie dello stesso sesso..che si lasciano con più facilità delle coppie etero.
Non so, mi sento di essere l'eccezione che conferma la regola, dato che le altre persone con cui sono stata sono sempre state 'scaricate' dopo i primi 6 mesi...
Semplicemente penso che ciò questa volta non stia accadendo proprio perché..con lei é diverso! Lei é quella giusta, e la ricerca é terminata! 

Che mio padre si ostini a dire che un amore simile non ha valori é solo perché non immagina neanche lontanamente quello che provo, e quello che c'è tra di noi....

lunedì 16 giugno 2014

chi ha pane non ha denti, ed altre piccole ingiustizie quotidiane.

Ps. All'inizio volevo scrivere di altro, tipo delle multe che ho preso, del cazziatone di mia madre, delle evidenti differenze tra me e mio fratello, di come le amiche che prima ti dicono "gira lì! Ah ops, é la corsia dei taxi..va beh se arriva la multa dividiamo" e poi quando glielo dici fanno orecchie da mercante,..ecc... Va beh, avrei voluto. Poi peró le dita han deciso di fare autogestione, e le ho lasciate correre sul tastierino luminoso dello smartphone. Ed ecco quanto....

Anna ha partorito. No, non ho gioito per lei. Mi sono sentita una brutta persona a scriverle solo un freddo augurio di "felicitazioni". Dovere e circostanza. Niente di più. Non avevo voglia neanche di fingere, di fare troppe domande, di interessarmi. Sì, sono una brutta persona se penso che gente come lei e il suo disgraziato di uomo non debba avere figli. Ok, non sta a noi mortali giudicare, e anche una pessima cristiana come me ha imparato a memoria dal catechismo che se certe cose accadono é sempre per una volontá superiore alla nostra. Bla bla bla. Ora come ora mi suona tutto come merda colata. 
Oggi non é giornata, e non ci provo neanche a giustificarmi e a chiedere scusa. 
Lei é un'idiota che si merita la vita a cui sta andando incontro. Lui é uno stronzo ignorante e arrogante, incapace di fare il padre, allo stesso modo in cui é incapace di fare il compagno. 
Di conseguenza immagino come sarà per me, quando accadrà, se accadrà. Penso che dovrò pregare dottori, girare cliniche, che dovró rincorrerlo all'estero per mesi, mio figlio, per averlo. Oppure prestarmi a qualcuno a gambe aperte, come un tacchino da farcire per la cena di Natale. Dovrò lottare con la mia famiglia, contro i pregiudizi e l'ignoranza, contro chi accetta un concepimento che stupra ogni logico buonsenso piuttosto che una vita nata semplicemente nell'amore. 

É proprio vero che chi ha il pane non ha i denti. Niente é per meritocrazia a questo mondo ormai. Niente! Magari nel prossimo. 

giovedì 12 giugno 2014

Non è facile trovare in giro coppie ormai avanti con l'età che ancora danno dimostrazione del loro amore. Per carità, vedere due vecchi che si baciano penso possa causare un brivido di terrore lungo la schiena anche alle menti più elastiche e aperte.
Eppure, in un mondo in cui le separazioni sono la normalità, il tradimento abbonda, il divorzio sembra una routine, e le coppie che sembrano indistruttibili poi si perdono in un bicchier d'acqua per la noia... ecco che, in questo scenario spaventoso (perché a me spaventa davvero...!) vedere una coppia sopra i 50 mano nella mano per strada, fa bene al cuore. Come quel signore in metropolitana che voleva far sedere la moglie nell'unico posto libero, e lei ha declinato l'offerta, preferendo far sedere lui per poi accomodarsi con grazie ed eleganza sulle sue ginocchia.
Penso anche ai miei, che tra i loro alti e bassi riescono comunque a strapparmi un sorriso mentre mio padre stringe mia madre per la vita, improvvisando un valzer in cucina prima di cena. 
E' bello pensare che sentimenti come l'amore e valori come la fedeltà di coppia siano ancora presenti. Sono fermamente convinta che se scegli qualcuno per la vita devi esserne veramente convinto; devi già sapere che dovrai impegnarti per fare in modo che il vostro rapporto non abbia mai un declino burrascoso; impegnarti per ricreare in ogni momento quei sorrisi spontanei (che si spera fossero presenti all'inizio della storia d'amore) che fanno bene al cuore di chi li fa ma soprattutto di chi li riceve. 

giovedì 5 giugno 2014

sono parole di troppo, fuori dai denti.

“Buon lavoro amore. Ti amo come nessuno…”
Ed era proprio quello che intendeva dire, lasciare la frase scritta con quella doppia valenza di significato. Ti amo come non ho mai amato nessun altro, e come mai nessuno può averti amato o potrà amarti.
Alzò l’autoradio a tutto volume, già dalle prime note di quella canzone che ultimamente si canticchiava spesso nella mente.
“Hooked on your love, like a powerful drug, I can’t get enough of…”
“Ti amo tantissimo anche io, T-rexino!”
Ma…
…Ma c’era la regola delle priorità, con la quale si auto-impose il silenzio più volte, dando importanza a cose ben più importanti (o “gravi”) che a una semplice delusione. Ma…
… se la regola delle priorità non fosse valsa in quella giornata, forse avrebbe aperto bocca per altre parole che aveva in mente, oltre a quelle della canzone alla radio. 
“Buon lavoro amore. Ti amo come nessuno… Io ne sono certa! Ricordi quando ci siamo trovate? E’ successo senza andarci a cercare veramente, lottando contro la nostra volontà, addirittura. Eppure qualcosa di più forte e più grande di noi ha avuto la meglio, ci ha unite ed ora…eccoci qua! Sei la persona più importante, adesso. Quella con cui voglio condividere la mia vita. E condividere la vita significa affrontare insieme le cose belle e le brutte, tenendosi per mano sempre. Voglio essere per te la spalla su cui piangere, voglio poterti sorreggere se mai ne avrai bisogno. Voglio essere la prima persona a cui pensi, la prima da cui corri quando si tratta di condividere qualche notizia, dalle cavolate più banali, alle cose più importanti. Quando ho capito che ti amavo ho deciso di dire sì a tutto questo, pensando che anche tu saresti stata la “mia persona”, colei che è presente, colei che c’è. E devo dire che lo sei, lo sei sempre stata fino ad ora, senza deludermi mai. Ti ho sempre cercata, confidandomi, nei momenti bui e in quelli belli; ti ho sempre dato l’importanza che meriti, come mia compagna, confidente di passioni, e in modo del tutto spontaneo, come se fosse la cosa più naturale al mondo. D’altro canto anche io penso di averti dato sempre tutta me stessa, rendendomi disponibile, aperta, lasciandoti i tuoi spazi, indugiando nel forzare delle serrature che ogni tanto tu metti. Anche ieri non ho voluto forzare. Il punto è che, oltre alla notizia che mi hai dato -che mi ha fatto male e mi ha rattristata molto- la restante causa del mio stato d’animo confuso è dovuta al non essere stata io, ieri, la “tua persona”, la tua confidente, la prima da cui sei corsa. Per il resto..beh, che dire?! Ti ripeto: ti amo come nessuno, e saró sempre al tuo fianco.”

mercoledì 4 giugno 2014

É l'universo che ha deciso di farci incontrare. Ma parte della colpa é anche nostra, ché siamo noi che abbiamo voluto prenderci e tenerci.
Nel pieno delle mie facoltá mentali -o lo stato che più si avvicina a tale definizione- te lo dico: sei tu la persona che voglio per la vita.
L'ho pensato vedendoti ridere mentre guidavi in autostrada, mentre ridevi con la bocca aperta e gli occhi socchiusi, come i bambini. L'ho pensato mentre mi veniva da piangere, mentre mi sussurravi pensieri che sanno di zucchero e promesse, prima di fare l'amore nella camera di un ostello; e mentre stringevi il mio corpo etereo nell'acqua torbida del mare, nel nostro primo bagno insieme dopo un anno e mezzo! 
Lo penso anche mentre sono gelosa, mentre mi parli di altre; mentre le budella mi si aggrovigliano lentamente, inutilmente, muovendosi con spasmi impercettibili, per non farsi vedere dalla vergogna di provare questo sentimento che, peró, fa parte del mio dna, come altre ereditá genetiche che non avrei voluto nel mio sangue.

Lo penso anche ora, mentre aspetto la metro sulla banchina, mentre gli angoli delle labbra si tirano all'insú pensando ti, e i passanti mi guardano e.. li vedo che alcuni si fanno contagiare da quel sorriso beato e innamorato...

lunedì 26 maggio 2014

lei bella e brava

Sto pensando a te, in ogni secondo. E ti sto volendo, ti sto sentendo, come ti sento quando sei sul mio corpo come una seconda pelle. Ti sento dentro in un brivido che mi attraversa il ventre, con quello svolazzare d'ali che..no,non accenna ad andarsene.
Sto pensando a te, a come sei: "bella e brava, come dicono i bambini", ti ho detto ieri. Buona, come pochi. Buona che non ti meriti dispiaceri o tradimenti, che nessun torto ti andrebbe fatto.
Sto pensando a te, e mi compiaccio di avere una donna così al mio fianco, che mi ama e che amo alla follia...

mercoledì 21 maggio 2014

addio Micciona, addio Siria.

Eccomi qui, inutile macchiolina nell'universo, nel mio momentaneo stato di vacuità. Dio ride del mio patema, e fa bene.
Sono in mezzo a fili intrecciati di apatia e rabbia, che si trasforma in pateticità per me stessa. E mi sento vacua proprio perché la tromba d'aria di emozioni che mi sta passando dentro in questi giorni sta devastando e radendo tutto al suolo.
Da un momento all'altro passi dall'essere estremamente felice al provare rabbia, tristezza e rancore.
O -peggio- nulla.
Ho solo voglia di dondolarmi sdraiata in posizione fetale, e..sì, fanculo la dignità e il carattere. Devo cullarmi, sentire le mie unghie nella pelle che scavano, che mi fanno sentire qualcosa. Che mi fanno sentire il male che voglio sentire, che non ho sentito, che ho soffocato.
Perché in questi giorni non ne posso più delle grida trattenute e dei sorrisi forzati, dei "buongiorno piccolino - ciao tu come stai - io bene grazie" e dei "siete stati bravissimi a colorare - sono molto contenta - sì, sto bene, guarda come sorrido!".
E' una stronzata. Sono "solo" animali. Ma io DEVO e VOGLIO, ora, non trattenere il lutto che sto vivendo.

venerdì 16 maggio 2014

parole diverse


Avrei voluto scriverti parole diverse.. dirti solo che ti amo, e che i sorrisi che una persona dona li riceve indietro negli  anni che passano. Ma oggi questa frade suonava di stranezza e ipocrisia. Perché  coi sorrisi che doni tu, dovresti ricevere indietro  solo felicitá. Invece succede che anche io, che dico di amarti da morire (ed é così, credimi!) Faccio parte degli stronzi che ti fanno del male. Non avrei voluto, e sapere che te ne ho fatto, proprio nel giorno  del tuo 31esimo compleanno, mi sta logorando dentro. Mi dispiace Amore mio, e ti chiedo scusa. Sbaglio di continuo,  sono  una testa  di merda che rotola giu dalla montagna con l'effetto palla di neve, portandomi dietro tutto quello  che incontro di bello sul mio cammino.
Tu sei da proteggere da tutto questo.. tu non ti meriti questa  punizione ingiusta e malsana. Tu devi splendere col tuo sorriso, che é una delle più grandi meraviglie dell'universo!
Io voglio cambiare..non voglio  più  deluderti e ferirti, ma voglio salvare  solo quel sorriso sul tuo  volto, vorrei essere  il guardino del tuo tempio di felicità.  Te lo meriti.  E ti meriti solo cose belle...
Ti amo.

lunedì 5 maggio 2014

Cosa è stato?

Cosa è stato?
Si sono accorciate le distanze tra di noi, il tempo è ri-uscito dai suoi binari. Non ho più solo aria tra le dita, dopo tanti giorni. Al suo posto c'è la tua pelle, i tuoi capelli...finalmente!
Dopo il lungo tiro alla fune nella mia testa, tra resistenza e tristezza, finalmente ieri un sole rosato è calato illuminando due corpi abbracciati in un angolo della casa; corpi che non credevano a quello che stavano provando; corpi che si riscoprivano come dopo decenni di lontananza; corpi che sono rinati alla prima carezza sul viso data.
Dico ad alta voce il tuo nome, e tu rispondi. Ti chiamo Amore, ed è il tuo nuovo nome di battesimo, per me.
Ti dico che ti amo, mi dici che mi ami.
Onestamente mi basterebbe davvero sapere solo questo per vivere felice.

domenica 4 maggio 2014

Non ci credo

Non ci credo, il cuore mi vuole uscire dal petto. Ho un infarto?
Devo sedermi...
Sì, sono la solita esagerata, lo sai. Ma l'idea di vederti varcare quella soglia tra quattro ore mi da il capogiro per davvero.
Sono contenta! E ti sto aspettando a braccia e cuore aperti.

venerdì 2 maggio 2014

profumi caramellati

Oggi pomeriggio mi sono messa a preparare un dolce. 
Ho dato libero sfogo alla creatività, lasciando la bilancia chiusa nella sua credenza, pesando gli ingredienti ad occhio. 
Avevo la mia idea ben precisa in mente.
Ho preparato un dolce che non ho mai fatto prima. O almeno…una parte. Ho pensato che l’avrei fatto solo per farlo assaggiare a chi se lo merita, all’unica persona che può assaggiare i miei dolci che contengono quell’ingrediente in più che si chiama amore. 
Fare dolci mi rilassa. Magari è un istinto. E il fatto di immaginare questo dolce, solo per noi due, senza averlo neanche mai visto prima, lo rende già perfetto prima ancora di mescolare gli ingredienti, versarli nello stampo, sfornarlo e farlo riposare. 
Ora che ce l’ho sotto agli occhi e a portata di naso, il dolce profuma di estate. 
Perfetto! E, oggi pomeriggio, mi sento un po’ perfetta anche io. 
(Speriamo solo che piaccia!)

giovedì 1 maggio 2014

come se fossero parole mie... addicted to you


... Non stavo guardando dove stavo andando, e sono sprofondata nei tuoi occhi. Tu sei giunta nel mio folle mondo, come una calma e purificante grazia. Prima che conoscessi cosa mi avesse colpito, tu stavi scorrendo attraverso le mie vene. Sono assuefatta da te, dipendente dal tuo amore, come una potente droga. Non posso averne abbastanza. Persa nei tuoi occhi, annegata nel blu! Sono fuori controllo... Cosa posso fare? Sono assuefatta da te! Quando la notte irrompe attraverso la finestra, danza attorno la stanza. Mi ipnotizzano, mi sballo grazie al profumo. Non potrei vivere senza di te ora, Oh, so che sono impazzita! Non durerei una notte da sola, baby, non posso sopportare il dolore! Sono assuefatta da te, dipendente dal tuo amore. Come una potente droga: non posso averne abbastanza. Persa nei tuoi occhi, Annegato nel blu Sono fuori controllo. Cosa posso fare? Sono assuefatta da te!


mercoledì 30 aprile 2014

NON HO VOGLIA DI DARMI TROPPO RETTA, ADESSO. NON HO VOGLIA DI DIRMI DI SI', DI ASSECONDARE QUELLO CHE SENTO SARA' UN SENTIMENTO BLU.
NON HO MOLTA VOGLIA DI DARGLI IMPORTANZA, DI CAPIRLO, DI AFFRONTARLO. PERCHE' E' COSI' OGNI VOLTA?
NON VOGLIO OSSESSIONARMI, RICAMARCI INTORNO UNA TELA MELODRAMMATICA. EPPURE MI STO SENTENDO, ADESSO, SOLA. IMPOTENTE. CON LA VOGLIA DI CORRERE VERSO UNA META CHE E' SCRITTA CHISSA' DOVE, PER RAGGIUNGERE CHI E' LONTANO DA GIORNI, CHI E' PARTITO DA ORE. HO SEMPRE UNA GRAN PAURA DEI SALUTI PRIMA DEI VIAGGI, DI CHI MI DICE "SE DOVESSE SUCCEDERE QUALCOSA..".
"QUALCOSA" NON DEVE SUCCEDERE, PERCHE' LE CONSEGUENZE DI "QUALCOSA" SONO QUALCOS'ALTRO CHE RIGUARDA SOLO ME, CHE NON SAPREI GESTIRE, IN CUI NON SAPREI RIORDINARMI LA TESTA PER TORNARE ALLA MODALITA' "SANA DI MENTE". PERCIO', PER FAVORE, EVITATEMELO SE E' POSSIBILE.


Post Scriptum: pensare che, a 9000 km di distanza, lei non sta bene e io sono qui con le mani in mano, mi innervoscisce, mi inquieta e mi fa preoccupare.
Speriamo che domani stia bene...!  ç__ç   sigh!


lunedì 28 aprile 2014

Ti ho dentro di me, ma... ho ancora più voglia di te. Nient'altro. Solo te.
Mi sto sforzando distraendomi, facendo cose, uscendo. Lo faccio, ma fare tutto questo da sola sè meno brillante rispetto che farlo con te.
Ho voglia solo di te, dentro e fuori me. Voglio nutrirmi dei tuoi sguardi, della tua pelle, ed inghiottire il tuo profumo per tenermelo stretto nei polmoni. Per tenerti dentro, come adesso, ma avendoti anche a portata di carezze.


ps. Solo tu sai e capisci quando sono irrequieta e preoccupata per qualcosa.
Ho voglia di nascondermi sotto il tuo braccio mentre mi dici  "stai tranquilla, passerà, e capiranno...."

sabato 26 aprile 2014

Sbrigati, che abbiamo un sacco di cose da vivere insieme!

Ho deciso che quando tornerai ce ne andremo a fare un bel pic-nic!
Mi è venuta voglia un po' di giorni fa, e mi pare di avertelo anche scritto. Ci vestiamo leggere, con canotta e pantaloncini: i cosciotti bianchi invernali brilleranno al sole, ma chissenefrega!
Prendiamo la moto, la nostra borsafrigo-camouflage, i tramezzini, la birretta fresca. Ci portiamo anche un bel mazzo di carte, che così, per non cadere in tentazione dal saltarci addosso come l'ultima volta, ci mettiamo pure a giocare a briscola in mezzo all'erba.
L'aria fresca, l'odore del timo e della maggiorana selvatica, le margheritine, la guerra con le formiche che vengono ad elemosinare le briciole...
Sìsì!
Ci faremo dei lunghi giri in bicicletta: con la tua e con Jenny!
E poi ce ne andremo al mare! Prima a Cesenatico, con le ragazze della squadra, a vivere una tre giorni full-immersion di Spritz, piadine e basket (sì, l'ordine non è casuale).
Poi in Sardegna! Mi insegnerai a nuotare, e io ti insegnerò a stare in guardia in acqua, che le palpatine subacque e moleste saranno il mio forte in queste vacanze!
E ti porto anche in Corsica: dalle bocche di Bonifacio, al Désert des Agriates, salendo fino al promontorio da cui si vedono le isole sanguinarie, per poi arrivare a Bastia. Chiederemo un cornetto gelato da 4 euro in milanese ed imprecheremo dicendo che 'sti croati sono degli zingari!
Ci faremo un giro in Toscana, e poi ci ritufferemo nel relax del paradiso delle colline marchigiane, in quel nido d'amore che abbiamo già vissuto!
Sbrigati a tornare, che di cose da fare e da vivere insieme ce ne sono...! :) 
E...sì, pure io non vedo l'ora!


venerdì 25 aprile 2014

Tu non lo sai

Tu non lo sai che sorrisi mi provochi! Il cuore che manca un battito, e io che non ti descrivo neanche del tutto quanto sto gongolando alle tue parole!
Sono troppo emozionabile? Suscettibile? Sensibile?
Non lo ero, non lo ero più.
Ma adesso l'apatia ha lasciato posto ad un turbinìo di sensazioni: è come se ogni emozione che provo -bella o brutta che sia- con te viene amplificata all'ennesima potenza.
Resto con il sorriso sulle labbra schiuse, gli occhi stretti e le mani tremanti. E la tachicardia! La tachicardia degli adolescenti alle prime cotte, ci rendiamo conto?!
"Ghio" come un'ebete anche davanti a mia madre, col cellulare tra le mani: il mio corpo non risponde più al mio volere!
E se non ti scrivo che mi manchi e che ti amo da morire in ogni singolo messaggio è solo perché mi sto dando un ormai inutile e poco credibile contegno!
MI MANCHI...

...E TI AMO TANTISSIMO.

giovedì 24 aprile 2014

Patetica. Eppure...

Stanotte mi sento patetica.
Non ho neanche il coraggio di formulare mentalmente un pensiero completo del perché;
figuriamoci a dirlo ad alta voce, o a scriverlo!
Eppure resta nella mente quell'immagine, quel desiderio, quella voglia di... anche se è troppo presto, anche se è troppo difficile, anche se -dicono- è troppo. Punto.
E, nonostante dentro di me io senta che questi ostacoli non esistono, purtroppo, realisticamente, ci sono.
Forse, semplicemente, il mio cuore sta talmente bene con la persona che amo che si sente pronto a donare amore anche incondizionatamente. Senza ricevere nulla in cambio.
Forse sto talmente bene che ho voglia di espandere questa gioia.
Espanderla... in un'altra vita.
Forse...
Però perché mi sento patetica a pensarlo?!
Basta una mano appoggiata su una panza per sentire dei piedini che scalciano, che subito mi commuovo e mi rimbambisco del tutto.
Sono proprio scema...
Eppure...

mercoledì 23 aprile 2014

I blablabla svergognati della lontananza!

Così lontana ti amo
che mille voli di rondine non bastano a raggiungerti.
Lascio che parli il mio cuore
nel singhiozzo scandito dei battiti
lancette d'orologi malati;
come barche di carta che attraversano mari,
e come mari che si perdono tra le rive.
Lascia che ti parli nel suo silenzio,
nelle parole a metà, nelle sillabe morte:
ti dirà che manchi nel come e nel dove.
E nel quando: è adesso.




martedì 22 aprile 2014

E poi è successo...

Dirti che mi manchi non è abbastanza. 
Dirti che ti amo tanto che il cuore sta per scoppiare non è sufficiente. 
Sono sdraiata nel letto e ripenso a quando abbiamo fatto l'amore prima che tu partissi.
Ho la pelle d’oca… e improvvisamente sto sudando. Le coperte vengono spinte ai piedi del letto, con un gesto seccato.
La porta della camera resta chiusa, anche se so che in casa non c'è nessuno.
Distrattamente mi tocco il seno. Me lo sento sotto le dita…è turgido, eccitato come quando mi tocchi tu. Mi piace quando ci passi la punta delle dita attorno, quando ci giochi facendomi impazzire di piacere. E quando poi ti avvicini con le labbra...
Abbasso gli occhi sulla pelle e all’improvviso mi rendo conto di quanto tu sia lì vicino a me, nella mia immaginazione più che fervida, nella mia capacità di ricordare ogni istante e di ricamarlo su misura adattandolo alla mia fantasia.
Sei sopra di me, mi divarichi le gambe leggermente, spostandomele con le tue. Le mie mani ti stringono, affondo le mie unghie nella tua schiena quando le tue dita iniziano a toccarmi.
Ti guardo negli occhi, quelle gemme di giada incastonate in foltissime ciglia nere. Sei bellissima!
Le tue labbra sono appena dischiuse, un frutto rosso e succoso da mordere.
Sai cosa fare, sai come muoverti. Sai che ti voglio da come ti stringo...
Poi la tua punta della lingua inizia ad accarezzarmi a lato del collo. I brividi la inseguono: scendono sulla clavicola, sulle curve dei seni, sulla pancia... poi scoppia il piacere. Non posso fare a meno di aprire gli occhi e cercarti con lo sguardo. Tu sei lì: mi stai guardando, eccitata e rilassata allo stesso tempo.
Ho voglia di sentirti sotto la mia pelle, di toccarti con le mie mani. Di guardarti, di assaggiarti, di annusare il tuo profumo. Manchi a tutti i miei sensi.

"Piangerò quando ti rivedrò! Mi re-innamorerò di nuovo! Un altro fulmine... Non mi sembrerai vera!"

lunedì 21 aprile 2014

Ti aspetto con il cuore che straborda amore da ogni parte

Mi stai mancando;  mi mancano le carezze mentre guardiamo la tv sulla poltrona: il modo in cui ti tiri su, per metterti davanti ai miei occhi e poi baciarmi.
Mi manca il relax serale, che chissenefrega se è sabato sera: io voglio stare qui con te a godermi la pace del nostro amore, lasciandoci andare, godendo di quei momenti intimi e solo nostri.
Mi manca il bacio che mi dai dopo avermi detto "buonanotte". Lo fai sempre, anche quando ti do le spalle; non lo fai quando sei arrabbiata, e quella è l'unica volta in cui dormo male quando sono con te.
Mi manca correre con falcate da t-rex verso la porta quando citofoni, guardare il tuo musetto dallo spioncino e saltarti al collo prima ancora di farti entrare..
Ho voglia dei tuoi abbracci che mi stritolano, che mi fanno scrocchiare le vertebre; delle tue idee, delle tue proposte. Ho voglia di cucinarti la sera, e prepararti la colazione la mattina, in punta di dita.
Mi sembra passato un mese da quando sei partita!
Vorrei far volare questi dieci giorni, prendere un telecomando e schiacciare FF >> per raggiungere velocemente il 4 Maggio.
Voglio guardarti con questi occhi nuovi, con queste pupille innamorate che mai prima di conoscerti avevano sentito la mancanza di qualcuno nella lontananza!
Ho voglia di lasciare le mie braccia attorno alla tua vita, ho voglia di misurarti il corpo a carezze, di riassaggiare il sapore dei tuoi baci caldi.
Fa' presto, Tesoro! Ti aspetto, con il cuore che straborda amore da ogni parte!


domenica 20 aprile 2014

Ovunque tu voglia, ma con te!

On Air: La Neve se ne frega - Ligabue 


"Sono sempre i dettagli più piccoli, più impercettibili, a fare la differenza. C'è chi sente di vivere la stessa monotona vita, e invece c'è chi riesce a percepire ogni più piccolo particolare e apprezza così ogni momento come fosse un grande evento."


Ho finito di leggere il libro...
e non ho fatto altro che pensare a questo: ti amo come DiFo.
Forse di più..
Mi sei mancata da morire oggi...davvero....
non è mai mancato nessuno così tanto....
ti amo amorino mio..
ci sentiamo al tuo risveglio...
Ciao dolce amore mio! Riesci a farmi commuovere 
anche stando dall'altra parte del mondo...! 
Mi manchi anche tu tantissimo, e mi sento incompleta senza te accanto: 
sei la mia vita! Ti amo...
Mi hai scelto per quello no...?
Per completarmi?! Esatto!!
No, per commuoverti..!
Insomma...per farti frignare!!
Beh ma gira tutto intorno a quello: 
mi causi emozioni da capogiro e frignare 
perché sei la persona più importante della mia vita
Anche tu piccola mia


- - - - - - - - - - - 

Voglio stare solo con il t-rex..
E io voglio stare con te! 
Ovunque tu voglia, ma con te..!
Sai cosa pensavo?
Dimmi
Che negli ultimi mesi ci siamo avvicinate ancora di più...
Anche secondo me..
Bho, sarà anche la storia della casa che stai prendendo..
o delle scelte che stiamo prendendo come coppia..
Secondo me siamo cresciute insieme..
Già..hai ragione....
Comunque mi piace...
E' una cosa che mi piace! 
Ci stiamo scrivendo la nostra storia, 
in modo percettibile ai nostri occhi 
(e a quelli degli altri, penso)
Già..e sinceramente..
degli occhi degli altri non mi interessa!

- - - - - - - - - -

Ci sto ancora pensando, a questa rivelazione di metà pomeriggio: questa visione pasquale che mi ha raggiunta tra le pareti color verde pallido della mia vecchia cameretta.
IO e TE. Un NOI. 
Un noi che ora, oltre che un futuro, ha anche un passato e un presente più certo e sicuro di quanto non fosse qualche mese fa.
Mi sento come se qualcuno mi abbia tolto una benda dagli occhi e mi abbia fatto il dono della vista per la prima volta. 
Sento il tuo amore, il nostro sentimento che resta legato a un filo, di cui ognuna di noi ha un capo. E questo filo che ti sei portata via ora è lungo chilometri e chilometri: circonda più di mezzo mondo, praticamente; lo impacchetta, lo abbraccia come fai tu con me quando mi cingi la vita e mi attiri verso il tuo bacino con foga, con uno scatto forte d'amore. 
Voglio stare "impacchettata" a te per tutta la vita.
Voglio sentiMI e sentirTI così per tutti i giorni del nostro futuro. 
Voglio stringere accordi di pace, firmare trattati per combattere insieme qualsiasi guerra che ci verrà incontro, qualsiasi minaccia contro la pace,
per proteggere quello che è il nostro amore!
Aspetto il tuo ritorno per dirtelo. Per dirti che sono ubriaca d'amore, di forza, di desideri e (al momento) di cioccolata al latte!

sabato 19 aprile 2014

La mia veglia Pasquale

Abbiamo fatto l’amore; sentito il calore della nostra pelle.
Veri e propri assaggi di Paradiso.
Ci si siamo strette in lunghi abbracci. Abbiamo sciolto l’una l’inquietudine dell’altra.
“Mi mancherai anche tu, cosa credi?”
Poi la sfida contro il sonno, per non chiudere gli occhi e non lasciare scappare via quei momenti ancora insieme.
Non vogliamo perderci nulla, non vogliamo perderci neanche una sola occasione di dirci “ti amo”.
Poi parte, ed io rimango sola a misurare i muri di casa, improvvisamente più bui e vuoti.
Tornare dai miei è un po’ come essere l’ospite delle feste: sono contenta, ma non mi accomodo del tutto. Ormai la mia esistenza è completa solo al suo fianco!
Il telefono si spegne e tu voli dall’altra parte del mondo.
Per tutto il resto della giornata ripenso all’ultima cosa che ci siamo scritte prima del decollo dell’aereo

“Ti amo”
“Ti amo!!!”

Qui fa freddo, il mal di testa dei pensieri sta correndo verso le mie tempie a grandi falcate.
Lo attendo con una delle sue pastiglie qui, accanto al computer.
E’ la vigilia di Pasqua: il polpettone è nel forno, i peperoni sono stati grigliati, fuori c’è solo la pioggia, che ospita fantasmi che sospirano sui vetri appannati. La finestra sembra una fotografia sfuocata, un paesaggio onirico e confuso, in cui si riversa il mio momentaneo senso di smarrimento.
Per uscirne (perché gliel’ho promesso!) faccio quello che mi riesce meglio: penso a lei. Sto pensando alla dolcezza della ragazza che amo, che mi bacia via le lacrime e mi disegna il sorriso sulle labbra; che mi contagia con la sua allegria e con quel suo modo di fare da bambino monello; lei, che mi tira fuori l’amore più forte e profondo che esista.
Ogni tanto prego. Non per me, ma per chi mi sta a cuore. Per lei.
Non gliel’ho mai detto, non so cosa avrebbe potuto pensare; forse mi vergognavo, forse no. Forse, semplicemente, sono cose che non hanno bisogno di essere dette.
Non so se mi posso definire una buona cristiana, so solo che se avessi un biglietto di sola andata per il Paradiso lo cederei a chi amo.

Attendo sue notizie stanotte e, nonostante gli occhi già gonfi di sonno, so già che le palpebre non si chiuderanno fino a che sullo schermo del cellulare con comparirà la sua breve chiamata.
Ti sto già aspettando....

mercoledì 9 aprile 2014

partenogenesi dei sensi


Immagino spesso che ogni mattina sia l'inizio di una storia. Come l'incipit di un racconto, i primi minuti di un film. Cosa definisce questi momenti, questi starter, importanti?
Una sensazione, le emozioni che provano, lo stordimento che causano del protagonista, nel mio io narrante.
Ebbene, la mia storia oggi inizia al ricordo di questa notte, dal suo primo tocco, al bacio un po'piu spinto degli altri; inizia proprio sul nascere di quel respiro un po'più profondo, quasi ansimato; poi arrivano i sensi, il tatto, con le sue spinte dentro di me e le sue anche morbide che mi scuotono sempre più forte; il tocco dolce dei suoi seni che mi accarezzano la schiena; la sua pelle morbida, e le mani intrecciate.
Poi l'odore, il suo profumo frammisto a qualcosa che deve contenere per forza ormoni, perché altrimenti non si potrebbe spiegare questa forza calamitante che mi pervade ogni volta che vedo un centimetro del suo corpo spoglio.
Il gusto, il sapore dei baci, delle lingue gonfie di parole ancora da dirci, che si sfiorano lievi e poi con foga; e poi il sapore di quel succoso frutto agrodolce, umido di voglia e desiderio.
No, il mio starter non è di un racconto erotico, ma di una vita che comincia ogni volta che i sensi vengono inondati in un modo così violento e impetuoso da stordirmi, da farmi morire e resuscitare nel giro di una notte.
Ed è vero quando i bigotti affermano che  ogni rapporto deve essere finalizzato alla nascita di una nuova vita. E non mi sento di contraddirli: perché la mia è una vera e propria partenogenesi.

venerdì 4 aprile 2014

Sogni e sorrisi

Ho sorriso alle pareti, ai soffitti dritti, al parquet irregolare che ci è piaciuto tanto sul depliant.
Sto sorridendo già a quell'ingresso, al camino, a tutto quanto quando ancora è solo una bozza su carta liscia. Le tue idee come bolle di sapone che si gonfiano e materializzano pian piano;  i tuoi "noi" come travi portanti.
Sorrido al disegno dei nostri fornelli, delle lenzuola tirate nel letto, alla scala che porta alla terrazza, incassata nella parete di cemento.
Sorrido, ferma sulla porta di una camera. Fisso una sedia a dondolo. L'ho scelta io, me la sono regalata. "E' mia" dovrei aver detto quando l'ho vista sulla pagina di e-bay. Mi piace l'idea dell'usato, che  qualcun altro si sia accomodato su quella sedia a dondolo, che quel legno abbia cullato e aiutato a rilassare, assistendo una ninnananna, una poesia, un sorriso.
Crescendo, sbadigliando, piangendo.
Mi immagino lì; e poi dopo immagino te che respiri regolare ad occhi chiusi, con un fagotto tra le braccia. E sento già il cuore che mi esplode, le mani che vogliono solo donare altre carezze.
So cosa si prova adesso, qual è quel desiderio che mi descrivevano, quella voglia di creare una vita, darla alla luce, tenerla tra le mani, plasmandola e assistendola.
E voglio che sia lei parte di tutto ciò, vorrei con tutta me stessa che fosse come è lei, con quei capelli da accarezzare, le ciglia lunghe, la pelle spruzzata di lentiggini.
Voglio il viso da monello, quel carattere forte, le sue mani affusolate.
E che hanno, poi, le sue mani?
Nulla, sono semplicemente le sue! E mi piacciono per questo...!

mercoledì 2 aprile 2014

On Air: Controvento 

La giornata inizia presto, col grigio blu dell’aria fredda che punge come solo l’aurora primaverile può fare.
Stringo i pugni nelle tasche e cammino di fretta. Il cielo e Paolo Fox non promettono bene.
Oggi non c’è quel sole bello dei giorni scorsi. Oggi è una giornata dal cielo plumbeo, di quelle giornate in cui ci si mettono le nuvole a rincarare la dose di poca allegria che c’è già nell’aria.
E’ pomeriggio: esco di casa e, con una scusa qualsiasi, cammino, faccio un giro.
Vado veloce, ancora le mani strette a pugni nelle tasche, ancora sullo stesso marciapiede.
Non mi pare di comportarmi diversamente, in queste situazioni.
Certo, voglio starle vicino; ma cosa cambia dal solito? E’ il suo rifiuto imbronciato che poi mi infastidisce, ma mi spinge al tempo stesso ad avvicinarmi ancora di più. Perché la amo, perché vorrei rivedere il suo sorriso radioso, perché non voglio che soffra per delle ingiustizie.
Perché quando lo fa lei funziona, e quando lo faccio io no?
Non sono brava a legarmi le cose al dito con un nodo marinaro ad otto, forse è per questo che non porto rancore e sono sempre pronta ad accogliere qualsiasi cosa o persona mi faccia poi stare meglio. Ho imparato a farlo per il mio stomaco, per la mia bile, per le mie tempie.
Ho imparato talmente bene che non so più covare rabbia né erigere barriere.

Adesso? Sono nervosa per la situazione, scontenta per il comportamento assurdo tenuto dagli altri, dispiaciuta per aver portato delle false speranze e per averle dovute smentire; ma soprattutto che non abbia sul suo volto quel sorriso che la contraddistingue.

Io sono qui
per ascoltare un sogno
non parlerò se non avrai bisogno, ma ci sarò
perché così mi sento accanto a te
viaggiando controvento
Risolverò magari poco o niente
ma ci sarò, e questo è l'importante 
acqua sarò, che spegnerò un momento
accanto a te,
viaggiando controvento.