Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

venerdì 12 maggio 2017

Ricorrenze.

Oggi 12 maggio è una giornata speciale per me. La voglio definire la "festa della sincerità".
Nel 12 maggio 2013 ho ufficializzato il mio coming out. Lo ricordo come se fosse ieri. Una giornata piena ma svuotante come nessun'altra nella mia vita fino ad allora. Le circostanze vollero che dovessi dirlo ai miei genitori proprio nel giorno della festa della mamma. Ovviamente mia madre non la prese  molto bene, e sono certa che per lei questa data non sia tanto da celebrare come invece penso io.
Ma per lei....
Lei era con me. E per fortuna, aggiungerei adesso.
Le sue braccia mi hanno accolto mentre in lacrime mi sentivo alleggerire: era un corpo senza organi, fatto di piume e vento. Non avrei mai pensato di riuscire a dire quelle parole. Si, lei è la mia ragazza,  io sto con lei.
È solo merito suo, che mi ha sempre dato forza e coraggio.
Anche quando non se ne rende conto è capace di spingermi più in là dei miei limiti. Lei è la mia catapulta verso il cielo. E per me, che sono già impulsiva, avere lei accanto mi ha dato da sempre una marcia in più. Ma è un do ut des tra noi, e sono certa che anche io abbia una certa qual parte di influenza positiva su di lei.
Ma lei mi ha insegnato cosa voglia dire non vergognarsi di quello che si è. Mi è stata di esempio. Mi ha guidato. Mi ha sorretta e sostenuta. È sempre stata Dalla mia parte per sostenere la mia causa, facendo il tifo, inorgogliendosi di come piano piano crescessi. È grazie a lei che ora posso dire di essere in pace con me stessa, di non avere più quel fardello da dover portare appresso come una valigia piena di mattoni. E, una persona e ti tira fuori tutto quello che di buono c'è in te, la vuoi accanto per la vita. Di questo sono sicura.

lunedì 8 maggio 2017

E poi...

È che non la controllo: ho voglia di te, ho bisogno di assaggiare il tuo corpo.  
Che poi Cos'è fare l'amore? L'amplesso sessuale è il mero orgasmo?
Direi proprio di no.
È la sensazione di abbandonarsi all'altro, didiventare strumento da suonare da dita esperte (io sola so quanto mi ha eccitata vederti al piano l'altro giorno!) 
E poi lo scambiarsi dei ruoli, in un tacito assenso, in un urlante volontà di farti sentire su un altro pianeta, con la testa che gira, le gambe che tremano, le labbra bagnate e la gola arsa. 
Voglio sentirti mia. Voglio farmi tua. Anche così, nude, sopra alle lenzuola morbide.
Mi viene in mente una poesia, che per quanto mi trasmette potrei averla scritta tranquillamente io (senza bestemmiare, però, è della grande maestra Merini!) 

"E poi fate l'amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo i baci lenti sulla bocca  sul collo, sulla pancia,
sulla schiena,  i morsi sulle labbra,
le mani intrecciate,  e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti  da diventare una cosa sola, 
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi,
vestiti tolti insieme alle paure, 
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita  che fino a quel momento era stata un po’ sbagliata.
Intendo dita sui corpi, creare costellazioni, 
inalare profumi, cuori che battono insieme, 
respiri che viaggiano allo stesso ritmo,
e poi sorrisi, 
sinceri dopo un po’ che non lo erano più.
Ecco, fate l’amore e non vergognatevene,
perché l’amore è arte,
e voi i capolavori." 
Alda Merini