On Air: Controvento
La giornata inizia presto, col grigio blu dell’aria fredda che punge come solo l’aurora primaverile può fare.
Stringo i pugni nelle tasche e cammino di fretta. Il cielo e
Paolo Fox non promettono bene.
Oggi non c’è quel sole bello dei giorni scorsi. Oggi è una
giornata dal cielo plumbeo, di quelle giornate in cui ci si mettono le nuvole a
rincarare la dose di poca allegria che c’è già nell’aria.
E’ pomeriggio: esco di casa e, con una scusa qualsiasi,
cammino, faccio un giro.
Vado veloce, ancora le mani strette a pugni nelle tasche,
ancora sullo stesso marciapiede.
Non mi pare di comportarmi diversamente, in queste
situazioni.
Certo, voglio starle vicino; ma cosa cambia dal solito? E’
il suo rifiuto imbronciato che poi mi infastidisce, ma mi spinge al tempo
stesso ad avvicinarmi ancora di più. Perché la amo, perché vorrei rivedere il
suo sorriso radioso, perché non voglio che soffra per delle ingiustizie.
Perché quando lo fa lei funziona, e quando lo faccio io no?
Non sono brava a legarmi le cose al dito con un nodo
marinaro ad otto, forse è per questo che non porto rancore e sono sempre pronta
ad accogliere qualsiasi cosa o persona mi faccia poi stare meglio. Ho imparato
a farlo per il mio stomaco, per la mia bile, per le mie tempie.
Ho imparato talmente bene che non so più covare rabbia né erigere
barriere.
Adesso? Sono nervosa per la situazione, scontenta per il
comportamento assurdo tenuto dagli altri, dispiaciuta per aver portato delle
false speranze e per averle dovute smentire; ma soprattutto che non abbia sul
suo volto quel sorriso che la contraddistingue.
Io sono qui
per ascoltare un sogno
non parlerò se non avrai bisogno, ma ci sarò
perché così mi sento accanto a te
viaggiando controvento
Risolverò magari poco o niente
ma ci sarò, e questo è l'importante
acqua sarò, che spegnerò un momento
accanto a te,
viaggiando controvento.
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