Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

giovedì 25 dicembre 2014

Finally...

Auguri, donna speciale.
Auguri a te che sei l'unica che negli ultimi anni sia riuscita a strapparmi un sorriso felice e sincero il giorno di Natale.
Auguri a te, che non mi fai promesse, ma che mi dimostri tutto quello che provi nel migliore dei modi, con quel sentimento dolce e puro, fresco d'amore.
Mi innamoro di te ogni giorno, ed in ogni momento in cui ti guardo!
Buon Natale!
Con amore..

martedì 23 dicembre 2014

Natale al limone.

La fine di un anno dovrebbe essere sempre il risultato di qualcosa che è andato per il verso giusto.
Sommi e sottrai per tutto l'anno. Talvolta moltiplichi; molto dividi. Arrivi all'ultima pagina del calendario che sei pronto a tirare una bella riga orizzontale, a calcolare il tuo risultato delle molteplici operazioni.
Bene, questa volta non me ne starò seduta come ogni dannato dicembre a guardare tutto ciò che ho alle spalle come la fottutissima e ottimista Pollyanna, cercando il lato positivo in tutto, anche in quelle cose che proprio non mi vanno giù.
Sono stanca di me stessa, dell'essere troppo buona, del lasciar correre, del soffocarmi nei pianti per non far piangere qualcunaltro. E un vaffanculo lo posso dire anche io, ogni tanto?
Anzi, mi correggo: i vaffanculo li so dire benissimo. Sono i sensi di colpa inutili e fuori luogo che mi ammazzano. E quelli vengono dopo, subdoli e silenziosi come serpenti, mi strisciano dentro e mi stringono alla gola, proprio lì, dove si ferma il magone.
Sono sempre la prima a sotterrare l'ascia di guerra, la prima a lasciar correre, a chiedere scusa, a trovare l'alternativa che va bene a tutti (ma -guarda caso- non va bene a me).
La devo piantare di darmi dell'egoista, quando in realtà non lo sono affatto. Devo iniziare a prendere le parti di me stessa, a schierarmi dalla parte del mio pensiero e di chi ce l'ha uguale al mio.
Forse la devo anche smettere di sperare in certe cose, in certe comprensioni che, a quanto pare, mai arriveranno.
So bene il carattere che mi ritrovo: sono insicura, sono titubante, con il continuo bisogno di approvazioni, di pacche sulla spalla e di incitamenti. So bene quanto ho odiato essere così, nella mia vita: tanto da bruciare dentro per le parole che mai ho detto in faccia a chi se le meritava, per quegli schiaffi non tirati, per quelle porte non sbattute quando era il momento di farlo. E quel trattenere tutto dentro, poi, scoppiava all'improvviso facendomi impazzire, tiravo fuori le unghie e riversavo sulla mia carne tutto quel male trattenuto dentro per tanto tempo, graffiandomi, facendomi cicatrici che sarebbero servite da monito per le volte successive, per non sbagliare ancora, per non soffocarmi di tutta quella merda.
Buoni propositi? Intenzioni per il prossimo anno? Farò mio il detto "Aiutati che il Ciel t'aiuta", puntando più sulla prima parte però, perché è risaputo che dal "Ciel" non cade nulla se non acqua e guano d'uccelli.