Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

lunedì 14 maggio 2012

E tu...e noi.

On Ait:  Patty Pravo - Pensiero Stupendo

Questa è una di quelle canzoni che quando l'ascolto avverto un senso di morsa al cuore e stasera invece di allentare questa sensazione cerco di infliggermela il più possibile sentendo il cuore sempre più compresso, schiacciato, imprigionato in un vortice che invade anche gli altri organi vicini. Autolesionismo?
Ipersensibilità da pre-ciclo?
"Si potrebbe trattare di bisogno d'amore...meglio non dire".
"Per amore o per ridere", sono ancora qui a pensare....

venerdì 4 maggio 2012

Odi et amo. Breve dicotomia di sentimenti contrastanti

On Air:  Linkin Park - Numb

Vi odio.
Vi odio, voi falsi perbenisti.
Odio te, che non accetti il mio pensiero differente e non passa giorno che tu non mi schiaffeggi con la tua arroganza,
te che non ti sei mai rimboccato le maniche per ottenere quello che desideri.
Odio te che prendi sotto gamba tutto e alla fine -chissà come- ne esci sempre pulito e perfetto.
Odio voi, convinti di essere nel giusto, con il colletto bianco e inamidato ma marci sotto la camicia di seta.
Odio te, egocentrico, odio te che fai il falso modesto, odio tutti i vostri atteggiamenti da 'primadonna',
le vostre moine, la vostra ricerca di attenzione a tutti i costi.
Odio la tua maniacale ipocondria, la tua costante lamentela sulla tua vita insipida e piena di agi.
Odio i viziati, i raccomandati, gli stupidi, quelli che ragionano col senso dell'opposto.
Odio chi segue la massa, e chi segue la massa finto-anticonformista.
Odio te che te la tiri, che mi sbatti in faccia i tuoi 30 e lode e i tuoi successi nella vita,
i tuoi viaggi, i tuoi amori, i tuoi soldi...
Odio voi che aspettate la manna dal cielo che, stranamente, per vossignori, arriva sempre.
Odio te che dici che vuoi fare lavoro di squadra e poi dormi sugli allori. Ma ti prendi il merito, sia chiaro.
Odio te che mi chiami amica, e poi mi sparli alle spalle.
Odio voi, costantemente ubriachi il sabato sera, che piangete vomitando sulla tazza del water
e vi pentite di aver bevuto, ma la settimana dopo siete ancora lì...
Odio te che metti un cane prima di un bambino,
che vuoi la villa con piscina e poi ti lamenti delle zanzare.
Odio voi che non mi consigliate o mi dite "io farei..." ma mi costringete ad una scelta non mia.
Odio voi con i quali devo passare il mio tempo libero controvoglia, solo per far piacere a qualcunaltro.
Odio voi che vedete fantasia e arte in un punto nero su bianco e poi non riconoscete il talento puro.
Odio te, che continui a elogiare il mio nemico, chiedendomi un parere. Non lo sopporto, e non
puoi chiedermi di fare uno sforzo per accettarlo. Perchè...perchè lo odio!
Odio voi che avete provato ogni esperienza, voi che avete mille ricordi, mille storie con cui intrattenere
gli amici, voi che raccontate balle pur di essere accettati, voi che vendereste vostra madre per una borsa Gucci.
Vi odio, voi che mi avete fatto passare un adolescenza infernale, tra gastriti e incubi. Voi bulli, voi spietati,
vi odio con tutto il cuore e spero che il male che avete fatto allora vi si ritorca contro!
Ti odio perchè mi dai del Lei e poi mi tratti come una ragazzina insesperta e stolta.
Odio te che terrorizzi i piu deboli e ne causi gli incubi la notte.
Odio le scadenze, e te che me le imponi.
Odio l'abuso di potere, odio quando mi imponi la tua presa di posizione, la tua visione dei fatti, la tua critica,
la tua politica, il tuo partito, la tua mente...


Amo?

Amo.
Poche cose. Poche persone. Poche volte.


mercoledì 2 maggio 2012

E fu sera e fu mattina: primo giorno.

On air: Tracy Chapman - Fast Car

 Inizio a scrivere quando ho qualcosa da dire a me stessa, quando ho bisogno di fare chiarezza. Poichè il parlare da soli è sintomo di schizofrenia, meglio trovare strade alternative per dare sfogo ai propri pensieri.
Non sono mai stata una brava oratrice. Anche con i discorsi unidirezionali tra Es ed Ego spesso inciampo nelle buche dell'insensato, perdo il filo del discorso, lancio raffiche di concetti in stile brainstorming che spaventano anche me stessa.
Ma la sera, quando ormai è troppo tardi per telefonare a qualcuno, per scambiare due chiacchiere con un amico senza dover dare troppe spiegazioni, proprio in questi momenti trovo sia utile scrivere su una pagina bianca, non importa che sia di un monitor o di un diario.
Questo blog sarà come lanciare al cielo notturno delle urla sgraziate nel buio di una foresta. Non saprò mai chi mi potrà sentire, chi resterà in ascolto del mio prossimo richiamo.
No, non ho nulla da dire se non quello che passa nella mia mente. A quale estraneo interesserebbe sapere della mia giornata, di quante ore ho lavorato oggi, di quand'è stata l'ultima volta che ho acceso una sigaretta, di quante pagine avrei dovuto studiare,...?
Sono cose che annoiano anche me. La routine dà sicurezza, ma a lungo andare stanca. E mi chiedo allora se non sia meglio mollare tutto, vivere alla giornata, senza legami, senza pensieri sul futuro.Ma lo vorrei veramente?
Speri di crescere al più presto, poi quando sei già sulla soglia dei 25 anni vorresti tornare indietro e ricominciare tutto da capo. Aspetti l'uomo perfetto per tutta la vita e quando ti si presenta te lo lasci sfuggire per rincorrere una fantasia senza realizzazione. Ma lui è perfetto, e ti perdona. Allora capisci che è amore. Ma l'amore, senza un po' di struggente sofferenza che amore è? Se l'uomo perfetto non è in grado di crearla, questa sofferenza, allora la crei tu. Te ne scappi dalla perfezione, alla ricerca del tuo utopistico ed equilibrante compromesso tra amore e dolore. Ma cadi come sempre con la faccia nel fango. E lui è sempre lì, pronto ad asciugarti il volto con il suo fazzoletto candido e a riaccoglierti tra le sue braccia. E se a 25 anni ti illudi di essere ancora un'adolescente in cerca di esperienza, che vuole spremere la vita, provare sensazioni forti, assaggiare ogni occasione che ti si presenta sottomano, ecco che lui solo con la sua bella presenza ti ricorda che ormai l'uomo della tua vita l'hai trovato. Stop. E' lui, lo sai. L'unico problema è che è arrivato troppo presto.