Oggi si è laureata una mia cara amica.
E' una di quelle amiche storiche, che ci si porta appresso dall'infanzia, ma di cui si dà anche per scontata la presenza.
Di quelle che... i genitori dicono a te di frequentare.
Di quelle che... i professori consigliano a lei di "lasciar perdere certe amicizie". (Stronzi!)
Siamo due persone diverse, è vero. Eppur simili sotto certi aspetti.
Lei secchiona, astratta, un po' fuori dal mondo. Io cazzara, ma concreta e coi piedi per terra.
Lei farà il medico. Sarà una bravissima pediatra, una donna in carriera. Parte senz'altro bene: laureata con 110 e lode e tra poco se ne andrà in Svizzera per la specialistica.
E io..?
Qui c'è qualcosa che non mi torna!
La spossatezza e la stanchezza dovuta allo stare in giro al freddo e in piedi su dei tacchi (seppur microscopici) si sta facendo sentire tutta adesso.
Ho voglia di rilassarmi al computer
Ho voglia di ascoltare della musica
Ho voglia di pensare che raggiungerò anche io i miei obbiettivi
Ho voglia di immaginarmi un futuro mio
Ho voglia di lei, con me, sempre.
Finisco la serata dando i numeri con la calcolatrice alla mano, cercando sul sito dell'Atm quanto costa l'abbonamento mensile di 2 zone e mezza con metro + autobus interurbano.
-Per inciso: sarebbe la metà di quanto spenderei se IPOTETICAMENTE dovessi spostarmi tutti i giorni, andata e ritorno. Ehm. Ehm... Ehm. -
Ok, datemi 5 minuti e mi levo il sorriso ebete, eh....
Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.
lunedì 30 settembre 2013
giovedì 19 settembre 2013
Altro che ghì!
On Air: Thank you - Dido
Nuoto da un giorno all’altro, in un mare troppo ampio,
mentre mi avvicino dalla riva. A proposito, non me l’hai insegnato.
Ricordatelo, che io me lo ricordo.
Annaspo, sono stanca, ma ci sono quasi. Vado avanti con un po’ di paura per il
futuro, e con il piacere delle ultime notizie che aleggiano ancora nell’etere,
fluorescenti e sature di allegria e felicità. Sono alla fine. Mancano
sessanta-settanta pagine di tesi, una firma, e poi ho finito.
Che giornata, ieri! Mi sveglio sentendo un abbraccio, una
carezza lunghissima che mi coccola in tutti i posti più segreti dell’anima. I
baci, quelli caldi, intervallati dai sorrisi trasparenti. Non so se dormi o se
sei già sveglia quando mi dici “dormi con me anche stasera?”
“Ma Amore, sono già qui cinque giorni su sette...”
“Ma Amore, sono già qui cinque giorni su sette...”
“E allora resta sempre.”
Mi si allaga il cuore e vorrei potertelo dire con parole che
possano descrivere la mia gioia. Fingo che non sia nulla, quando invece lo è,
per me. E’ uno slancio cremisi che mi trasuda dal cuore; un’onda anomala che mi
bagna i sensi, mi crea pozzanghere trasparenti nella mente dentro cui posso
specchiarmi immaginando il mio futuro.
A volte ho l’impressione che tu non sappia tutto questo. Come
posso dirtelo? Come posso trasformare un’emozione in parole che non si macchino
di semplicità, di banalità, di ripetitività?
Ecco, ieri ero così…aleggiavo su una nuvola di felicità.
Vagavo tra un colloquio di lavoro, i chilometri in macchina e la
verbalizzazione dell’ultimo esame prima della laurea, con un filo leggero che
mi usciva dalla testa, la cui altra estremità restava legata con forza alle
8:00 di quella stessa mattina.
Vorrei restare sempre in ascolto delle tue parole, quelle
dette solo per me, recitate con quella tua spontanea non-chalance che mi piace
da impazzire.
Altro che Ghì!
I want to thank you for giving me the best day of my life
Oh just to be with you is having the best day of my life
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domenica 15 settembre 2013
allaguerra
Si può essere lottatori in tutto: guerrieri dall’elmetto
mimetico, combattenti in una trincea di paure. Le solite.
Ma si può anche vincere, battere le preoccupazioni
abbattendole mentre sono in volo, con un colpo di fucile.
C’è chi ha più mira, chi ha allenamento, o chi non ha coraggio
neanche di impugnare un’arma.
E come ti vedono gli altri questo non lo puoi immaginare.
Spesso il debole appare forte, e il deciso meno fermo. L’apparenza inganna, ma
i fatti dovrebbero descrivere noi stessi sempre, nella sincerità, nella
trasparenza…quella trasparenza candida che deve essere sia in chi si lascia
‘vedere’, che in chi ‘guarda’.
Sono cosciente del fatto che la prima impressione che ho
delle persone è sempre sbagliata, e questo so che può essere un buon punto di
partenza per non avere mai pregiudizi su nessuno.
Cambio spesso opinione solo perché so mettermi in
discussione.
Ma ora, onestamente, ho solo alcune idee in testa. E
restano quelle..
lunedì 9 settembre 2013
la storia della briciola che si credeva un panino.
Ho dei limiti. Ho molti, considerevoli, svariati limiti. E
ho anche una marea di difetti. Non sono decisa, sono troppo impulsiva quando c’è
bisogno di pensare tanto e troppo ponderante su scelte che andrebbero prese al
volto, d’istinto. Non so quando è il momento di smettere, e per quanto provi ad
essere empatica non riesco mai a leggere fino in fondo dentro certe persone.
Vorrei essere all’altezza; non di tutte le situazioni, ma di
quelle per cui mi sta più a cuore l’idea di essere presente e attiva.
Mi sforzo, ci provo, e qualcosa penso di aver imparato. Forse è ancora poco, però.
Mi sforzo, ci provo, e qualcosa penso di aver imparato. Forse è ancora poco, però.
La verità è che sono pur sempre una briciola che si finge un
panino.
Anche stasera ho dato il peggio di me, lacrimando il cuscino
e mordendone la federa. Mi sono guardata dentro e ho capito che “non vado”. Chi cavolo vorrebbe al proprio fianco una
persona fragile e così facilmente sgretolabile?
E, come prima, a questa domanda ri-inondo il cuscino…
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Quei chiodi maledetti sulla linea del traguardo...
Siamo agli sgoccioli, lo sento. Manca poco e poi finalmente potrò chiudere un capitolo della mia vita (bello, ma che è durato fin troppo).
E come quando si lascia il certo per l'incerto, ora resto seduta per interi minuti in silenzio a pensare: "Bene.. e adesso che farò?!"
Ho la tendenza ad affrontare più di un problema alla volta; e la contemporaneità delle preoccupazioni dovute ai pensieri che si accavallano fanno sì che la mia testona vada nel panico.
Mi faccio violenza mentale per riordinare temporalmente i problemi con scadenza più prossima.
- 1. Esame.
- 2. Tesi.
- 3. Laurea.
- 4. Disperata ricerca di un impiego.
Ricerca, logicamente, che ha già avuto inizio nei mesi scorsi, seppur in modo blando e poco convinto.
Come spesso accade però, chi non è abituato a ritmi frenetici o a scadenze autoimposte dalla forza di volontà, non capisce tutto questo affaccendarsi.
"Non ci sei mai",
"Stai paccando un po' troppo spesso",
"Devo prendere appuntamento per vederti?",
"Figurati se non puoi uscire una sera", ecc..
Si finisce che tra la tensione, il nervosismo, la mancanza di tempo e i tentativi di gestire quel poco che ne rimane libero, le incomprensioni nascono e crescono.
Non ho ancora capito dove sbaglio, però...
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venerdì 6 settembre 2013
Calma!!
Sto realizzando che stasera la vedo ancora. Ma non potrà essere mia. Guarderò da lontano, apparentemente come una persona qualsiasi; mentre è sul palco penserò "ehy, quella ragazza stupenda è mia", ma per quanta voglia avrò di urlarlo a tutti i presenti, non potrò farlo. E' più difficile mascherare l'amore che fingere di amare ancora.
Ma perché, poi, farlo?
E poi sto realizzando anche che l'Austria è lontana, che 48 ore non sono poche; che mi manca il respiro e mi domando se va tutto bene già solo se non la sento per tre ore (soprattutto se so che è con qualcuno che non mi va giù..). Figuriamoci allora!
Come mi disse una volta un'amica: "trovati qualcosa da fare che ti tenga occupata: se hai la mente piena non hai tempo di pensare troppo ad altro". Perché se pensi troppo, scavi troppo; e se scavi troppo, accanto alla buca si crea una montagna. Va a finire che modifichi e rovini il terreno piano e sereno in cui ti trovavi.
Perciò...Calma!
lunedì 2 settembre 2013
le mani che si intrecciano
Mi piace vedermi con te, vivere una quotidianità fresca e nuova, fatta di attimi disegnati ancora sulla scia dell'estate.
Belli i giorni insieme, stupende le passeggiate - in moto, a piedi, in bici -, incredibili i momenti solo nostri.
Ti cerco e ci sei; allungo un braccio tra le lenzuola stropicciate e sfioro la pelle della tua schiena liscia. Ti accarezzo al ritmo del tuo respiro: stai dormendo tranquillamente, girata su un fianco. Ho voglia di stringerti, di rubare il calore del tuo corpo. E quando lo faccio, e con il mio braccio ti cingo appena sotto al seno, tu intrecci la tua mano con la mia; la accarezzi, sfiorandomela con il pollice. Non so perché, ma quando sento il palmo della mia mano sul tuo, mi emoziono come nessuno! Chissà se lo percepisci, l'effetto che mi fai! A dirtelo tutte le volte rischio di sembrare pazza. O ripetitiva. O noiosa. E non vorrei mai..
però..
Non smettere mai di stringermi a te!
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