Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

mercoledì 28 novembre 2012

i love you...and nothing else metters


“So close no matter how far
couldn't be much more from the heart

forever trusting who we are

and nothing else matters”
Canticchiavo a bassa voce  il ritornello della canzone dei Metallica che passavano in quel momento in radio.
Semi-sdraiata sul divano, ero in attesa che le lasagne nel forno terminassero la loro cottura. Guardai l’orologio, impaziente, e sospirai notando che erano trascorsi solo pochi minuti dall’ultima volta che avevo controllato l’ora. Erano ancora le 18:35: sapevo che quella sera lei sarebbe uscita più tardi del solito dal lavoro.
“Mi manchi…” pensai “…quando arrivi?”
“Trust I seek and I find in you
every day for us something new

open mind for a different view

and nothing else matters!”
Accesi la televisione sperando di distrarmi, ma nessun programma sembrava catturare completamente la mia attenzione e la mia mente era proiettata già nel prossimo futuro, al momento in cui lei sarebbe rincasata e io le sarei saltata al collo per abbracciarla.
Sorrisi al pensiero di quella scena piena di tenerezza e sentii le mie guance infuocarsi di emozione.  
Mi alzai dal divano, controllai le lasagne che dal profumo sembravano già pronte e le tolsi dal forno. Cucinare mi aveva accaldata parecchio, così decisi di fare un bagno prima del suo arrivo.
L’acqua che scendeva veloce dal rubinetto presto riempì tutta la vasca, e miscelandosi con il bagnoschiuma produsse una soffice schiuma bianca e profumata.
Spensi la luce del bagno e al suo posto accesi qualche candela. Alzai il volume della musica, perché mi piaceva terribilmente rilassarmi nell’acqua tiepida con delle note piacevoli nelle orecchie.
Quindi mi sfilai piano i vestiti e la biancheria, lasciando tutti gli indumenti ai miei piedi.  Ma proprio mentre stavo per entrare nell’acqua tiepida, ecco che delle mani fredde mi cinsero la vita da dietro. Sussultai spaventata e mi voltai in fretta. Lei era lì, davanti a me, che mi guardava e sorrideva divertita.
<<Ehy, mi hai spaventata…!>> dissi io, con un’espressione da finta offesa.
<<Scusami..>> rispose solo lei a bassa voce. I suoi occhi verdi, inizialmente incollati ai miei, iniziarono a squadrarmi dall’alto verso il basso. Incrociai le braccia istintivamente, anche se ormai non avrei dovuto più provare alcuna vergogna nel farmi vedere completamente nuda da lei. Distolsi lo sguardo imbarazzata e il mio occhio cadde sulle nostre ombre che guizzavano contro il muro: sembravano quasi danzare, mosse dalla fiamma vivace della candela.
<<Non ti ho sentito arrivare!>> aggiunsi poi, per giustificare lo spavento di poco prima.
Lei si limitò a sorridermi e, facendo un passo avanti, mi cinse ancora i fianchi e mi attirò a sé. Le mie braccia allora si distesero sulle sue spalle automaticamente. Mi baciò le labbra e poi tornò a guardarmi.
<<Che c’è?>> le chiesi.
Ci pensò un po’ su; poi, guardando la vasca, domandò : <<C’è posto anche per me, lì?>>
Sorridendole, annuii. Allora la aiutai a liberarsi della giacca, della camicia, dei pantaloni… Lei mi lasciava fare, guardandomi con quello sguardo già pieno di desiderio e non scollandomi neanche per un attimo gli occhi di dosso. Accarezzandole la schiena, le slacciai facilmente il reggiseno. Poi feci in modo che i suoi slip scendessero lungo le sue gambe e finissero a terra…
Ci baciammo a lungo in piedi, l’una incollata al corpo nudo dell’altra. Le nostre lingue si accarezzavano piano, come le mani di entrambe sulla nostra pelle.
Poi mi prese per un braccio e mi condusse verso la vasca. Lei entrò per prima, stendendosi con la schiena appoggiata al bordo. La schiuma la circondava tutta e la luce delle candele le illuminava il volto di un bagliore che la faceva sembrare ancora più bella. Mi piaceva davvero da impazzire!
Lentamente mi immersi anche io nella vasca, sistemandomi poi su un fianco, di modo che la mia testa fosse appoggiata alla sua spalla e riuscissi in qualche modo ad abbracciarla. La sua mano, che si posò dolcemente sulla mia guancia, non smetteva di accarezzarmi delicatamente il volto.
Il calore dell’acqua e il profumo del bagnoschiuma mi inebriavano già. Sapere poi di essere lì tra le sue braccia aumentava il piacere del momento. Facemmo l'amore, lì, nell'acqua, sfiorandoci delicatamente, giocando con le nostre zone più sensibili all'eccitazione e provocandoci quel piacere reciproco incontrollabile che sfocia sempre nelle urla di godimento. Poi restammo con i corpi rilassati e la pelle molle d’acqua per un bel po’. Forse ci addormentammo, ma non me ne resi conto. 
Quando l’acqua divenne fredda e la schiuma del tutto sparita, un suo respiro profondo mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo e vidi che già mi sorrideva.
<<Ti amo, piccola!>> mi disse,  baciandomi la fronte. Ogni volta provavo lo stesso brivido a sentire quelle parole e anche quella volta il sussulto del mio corpo non mancò.
<<Ti amo anche io…>> risposi. Poi, tornando con la mente alla canzone che avevo ascoltato poco prima, aggiunsi, a bassa voce e rossa in volto: << ….and nothing else matters!>>

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