Non mi sono mai soffermata a pensare se, come sono, è il
risultato di una serie di esperienze del mio vissuto o se è qualcosa di innato,
che fa parte di me, come fosse nel mio corredo genetico.
Non ci ho mai pensato perché non ho mai accettato la mia
situazione, prima d’ora. Cercando di scacciare dalla mente i pensieri e i
ricordi infantili, giustificavo fatti e desideri come “curiosità da bambine”. E
chi può dire che non fosse vero? Beh, ora che sto cercando di fare chiarezza
dentro me stessa sono giunta alla conclusione che non credo sia importante
sapere se sono nata così o se ci sono diventata. Cosa cambierebbe? Devo
giustificare forse a qualcuno i miei gusti nel mangiare? O nel vestire? O
quelli musicali? Non lo so perché il mio colore preferito è il giallo, perché dovrebbero
volerlo sapere gli altri?
Mi immagino in un ipotetico coming-out in famiglia: mia madre
probabilmente insisterebbe nel farmi ammettere che non sono nata così e che la
mia è una scelta, forse solo una
ribellione da qualcosa. La metterebbe sul personale, si sentirebbe colpevole,
come se fosse lei la causa di tutto ciò. Ma è davvero una scelta? Se lo fosse sarebbe facile scegliere di non scegliere
questa via. E per me, che provo attrazione effettivamente per entrambi i sessi,
dovrebbe essere a maggior ragione una questione di scelte? Scegli di non far
soffrire tua madre? Scegli di avere
una vita comune e tranquilla? Scegli
di non essere additata come diversa?
E la scelta di amare liberamente chi voglio non è contemplata in tutto questo? Che poi me lo dica mia madre, posso anche capirlo... Ma quando a dirmelo è una ex allora è lì che la cosa mi puzza di strano… Come sarebbe a dire che sai che non è la vita che desidero? Che non è quello che voglio o quello che cerco?
E la scelta di amare liberamente chi voglio non è contemplata in tutto questo? Che poi me lo dica mia madre, posso anche capirlo... Ma quando a dirmelo è una ex allora è lì che la cosa mi puzza di strano… Come sarebbe a dire che sai che non è la vita che desidero? Che non è quello che voglio o quello che cerco?
E’ vero, mi nascondevo dietro la frase “mi innamoro della
persona, della sua testa, non del suo genere sessuale”. Suona davvero come una
giustificazione; ma onestamente non lo è; o, almeno, non del tutto.
Oggi la ragazza che amo* ha avuto dei dubbi insensati
riguardanti “quanto lei mi piaccia”. Inizialmente pensavo scherzasse, poiché non
ho mai tenuto nascosto il fatto che io provi una forte attrazione fisica per
lei. Poi ho capito che la sua preoccupazione era vera, seppur immotivata. E
allora sono tornata con la mente ai nostri primi incontri, quando cercavo
ancora di giustificarmi con la frase “mi
innamoro della testa, non del sesso”. Era bastato poco a lei per confutare
quella mia teoria allora, facendomi confessare che a prima vista non potevo che
essere stata folgorata dal suo aspetto fisico, prima che dalla sua mente o dal
suo carattere. Già, mi aveva attratto come ragazza, una ragazza bella e
sorridente.
Aveva ragione: mi aveva colpito, mi era piaciuta sin da
subito! E da lontano la studiavo, intimidita da quella nascita di attrazione che
cercavo in tutti i modi di ignorare. Perché non lo volevo ammettere due mesi fa?
Semplicemente perché non volevo fare la figura dell’allupata, ecco. E perché nel
frattempo l’avevo conosciuta e mi piaceva un sacco anche sotto altri aspetti, a
tal punto da volere che fosse la mia ragazza, e a tal punto da non rischiare di
mandare tutto all’aria lasciandole intendere che sin dall’inizio mi ispirava
sesso. (Eh già!)
E allora è vero che mi innamoro della persona e non del
genere? Chi può dirlo! Di certo scelgo
se dare ascolto alle mie pulsioni in base a un più o meno forte interesse. Poi
la conoscenza della “testa” è il second
step. E con lei, lo ammetto, è stata
una pulsione fortissima che non sono riuscita a trattenere: saltavo sulla sedia
alla sua richiesta di amicizia; trattenevo il respiro leggendo i suoi messaggi;
arrossivo come una bambina a sfiorarle la mano castamente; mi batteva forte il
cuore mentre mi avvicinavo per darle un bacio sulla guancia per salutarla …. E tutto
questo quando ancora da parte sua non era nato nulla. Mi piace davvero tanto,
mi è piaciuta sin da subito; ed è per questo che ho deciso di avvicinarmi a
lei.
Ora la amo in modo pazzesco e lei ricambia il sentimento:
ciò mi basta per essere felice ed appagata quando sono con lei!
E quindi (trascurando come sempre un particolare importante
della situazione, comunque… ) la domanda
che torno a pormi è: è davvero così
importante dover dare spiegazioni per l’amore che provo?
*sì, sei tu, zucchina velenosa! :)
Nessun commento:
Posta un commento