Mi avvicino al vetro della finestra che da sul balcone. Ho
la mia tazza rossa tra le mani, e sorseggio una tisana alla melissa. Chissà poi
perché, tra tutte le bevande calde, proprio la melissa.. A volte mi preparo un caffè o un tea se ho voglia di qualcosa di caldo, oppure se ho dei tempi morti e desidero prendermi un momento solo per me.
Mi sento un po’ in stand-by, quasi in attesa: un po’ che smetta di piovere, poi che finisca la lavatrice, che arrivi Natale, che possa partire per la montagna,…e non vedo l'ora.
Mi sento un po’ in stand-by, quasi in attesa: un po’ che smetta di piovere, poi che finisca la lavatrice, che arrivi Natale, che possa partire per la montagna,…e non vedo l'ora.
Guardo il grigio piovoso fuori dalla finestra e mi diverte creare
la nebbia nel paesaggio davanti a me, inspirando ed espirando il vapore acqueo
della tisana calda.
Ovatto tutto, copro tutto, e su quel vetro appannato
stilizzo con la punta del mio indice ciò che vorrei vedere.
Sono in casa da sola e mi godo le note di una canzone che
riecheggia in tutto il piano, senza il vociare delle lamentele sul volume
troppo alto.
Un tempo era quasi impossibile per me ritrovarmi da sola in
casa, avendo una famiglia così numerosa. Ora che sono io ad allontanarmi da
quel tetto pare che tutti si sentano un po’ a disagio, non riconoscono più i
loro posti, i loro ritmi. Dobbiamo ricrearci tutti dei nuovi momenti.
Sorseggio la tisana e penso che sono proprio i “momenti” che
riempiono la vita. Attimi di creazione ignota, casuale… o forse no.
Ripensando al mio vissuto, ci sono attimi talmente intensi e
d’impatto che sono stati in grado di stravolgermi la vita completamente.
Ci sono questi lampi, fulmini a ciel sereno, che folgorano
la nostra esistenza, finendo poi per definire chi siamo. Proprio così: ci
plasmano ogni volta, ci modellano, ci scolpiscono finché non appaiamo in un
determinato modo, unici e inimitabili.
Ognuno di noi è la somma di quegli attimi, con le persone
che si sono conosciute, con quelle che ci hanno fatto soffrire, con quelle che
ci hanno strappato un sorriso e continuano a farlo.
Tutto ha fatto la storia di noi. Penso alla mia di storia,
penso agli ultimi anni, alle corse e alle cadute nel fango, alle risalite, alle
pacche sulla spalla e alle spinte dall’esterno.
Ma perché continuo a riguardarmi indietro? Non ho rimpianti,
né rimorsi. Vi guardo, tutto sommato, soddisfatta, come vi guarderebbe uno
scalatore arrivato sulla vetta: col sudore e col sorriso. Sono contenta di come
stiano andando le cose!
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