Ho dei limiti. Ho molti, considerevoli, svariati limiti. E
ho anche una marea di difetti. Non sono decisa, sono troppo impulsiva quando c’è
bisogno di pensare tanto e troppo ponderante su scelte che andrebbero prese al
volto, d’istinto. Non so quando è il momento di smettere, e per quanto provi ad
essere empatica non riesco mai a leggere fino in fondo dentro certe persone.
Vorrei essere all’altezza; non di tutte le situazioni, ma di
quelle per cui mi sta più a cuore l’idea di essere presente e attiva.
Mi sforzo, ci provo, e qualcosa penso di aver imparato. Forse è ancora poco, però.
Mi sforzo, ci provo, e qualcosa penso di aver imparato. Forse è ancora poco, però.
La verità è che sono pur sempre una briciola che si finge un
panino.
Anche stasera ho dato il peggio di me, lacrimando il cuscino
e mordendone la federa. Mi sono guardata dentro e ho capito che “non vado”. Chi cavolo vorrebbe al proprio fianco una
persona fragile e così facilmente sgretolabile?
E, come prima, a questa domanda ri-inondo il cuscino…
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