E’ difficile vederla così, percependo un tuo passo indietro.
Negato a voce, ma rivelato con dei piccoli gesti. Me ne accorgo, te l’ho detto.
Ho sbagliato, l’ho capito quasi subito e l’ho ammesso. E
come ogni volta, poi, sbaglio anche una seconda, a fila. Perché sono una cogliona.
E mi dispiace davvero tanto, credimi.
Siamo capaci di viaggiare sintonizzate sulla stessa
frequenza, una sulla quale onestamente non mi ero mai sintonizzata. Tutto più
vivo, più sentito, più intenso. E questo logicamente non può valere solo nella
sfera ‘positiva’ del rapporto. Resta tale anche quando la situazione degenera,
quando litighiamo, quando…non va!
Appena mi adagio un attimo, appena ho la testa impigrita,
stanca, o piena di preoccupazioni per altro (e non capita spesso, per fortuna)
il mio treno sul binario perfetto deraglia. Devio verso quello in cui tutto
sembra più facile, in cui si cerca di sminuire i problemi. (Che è poi quel
binario che tanto odio negli uomini).
Non sono così sempre. O almeno, spero di non esserlo. E mi
impegnerò a non esserlo mai più.
Non me ne sono mai andata da un problema, girandoti le spalle. Ho sempre affrontato anche le nostre discussioni di petto, magari nella maniera sbagliata, magari aspettando troppo, è vero.
Quest’ultima volta ho fatto una cosa bruttissima, me ne rendo conto. Ero esausta, snervata e sfibrata anche (ma non solo) dal malessere fisico, non lo nego.
Ma ti ho lasciata da sola, e questo non sarebbe dovuto accadere per nessuna ragione al Mondo.
Non me ne sono mai andata da un problema, girandoti le spalle. Ho sempre affrontato anche le nostre discussioni di petto, magari nella maniera sbagliata, magari aspettando troppo, è vero.
Quest’ultima volta ho fatto una cosa bruttissima, me ne rendo conto. Ero esausta, snervata e sfibrata anche (ma non solo) dal malessere fisico, non lo nego.
Ma ti ho lasciata da sola, e questo non sarebbe dovuto accadere per nessuna ragione al Mondo.
Amore mio, mi dispiace davvero tanto. Stai passando un
momento brutto, delicato, in cui tutto ti sembra vacillare intorno. Vorrei
essere io il tuo punto fermo, come tu lo sei per me. E credimi, l’amore che
proviamo l’una per l’altra ci dice che possiamo esserlo!
Mi farò perdonare; ti riconquisterò, vedrai... ma non per
poi riadagiarmi o distrarmi nuovamente, bensì per poterti stare accanto,
dandoti sostegno qualora ne avrai bisogno, stringendoti a me e cercando insieme
una soluzione quando le cose non andranno, provando a consigliarti, a ragionare
insieme sui problemi che ci si presenteranno (e ce ne saranno sempre, purtroppo,
anche se la loro nascita non dipenderà da noi).
Prendi la mia mano...
Ti amo tanto!
Ti amo tanto!
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