Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

venerdì 7 giugno 2013

casa dolce casa

Casa è sempre stata qui, nei pomeriggi quieti di Giugno quando, sul balcone che dà sul giardino sul retro, calavo la grossa tenda a rigoni bianca e beige. Casa ha sempre avuto quell'odore, un po' caldo e un po'umido, come di piante che respirano. I gatti pigri che dormono sulle sedie, gli uccelli di mio padre che cantano ininterrottamente. Le estati all'ombra del pioppo in giardino, tra la frescura di un vento timido che si alzava nel tardo pomeriggio e il profumo del glicine fiorito. Casa la sentivo mia. Mi mancava ogni volta che, da bambina, tornavo dal mese di villeggetura al mare. Ritrovare quel conosciuto, quella calma, quella sensazione di pace che quando si è piccoli si prova solo nel rivedere tutto allo stesso posto: il divano in sala, il pianoforte nero contro la parete, le scale di marmo, il corrimano in legno, il mio letto rifatto...
E' stato lento, poi, quasi impercettibile il percorso fatto per arrivare a mutare quella sensazione di benessere nel Nido. Il tutto deve essere iniziato quando ho percepito di non essere sincera con me stessa. Mi mentivo, mentivo a chi avevo intorno. Il peso del condividere gli spazi -per quanto ampi- con chi sentivo di ingannare mi ha portato, col passare degli anni, a sentirmi a disagio nelle mura familiari. Dai la colpa all'età, alla voglia di cambiamento, al desiderio di indipendenza. Ma tutto questo non preclude necessariamente lo star bene in un luogo intorno al quale ruota vorticosamente tutto il mio passato.
Casa è e deve essere il posto in cui sono me stessa, in cui posso essere chi sono pienamente, mostrandomi, spogliandomi dalle maschere inutili. Casa è dove sceglierò di essere. Casa sono io. E sarà l'unione con chi vorrà unire il suo amore e il suo futuro al mio

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