Ma io, per caso, so cosa voglio?
La risposta fino ad ora è stata: NO.
Ho desideri, istinti, impulsi. E ormai sentirti è diventata una droga
innocente che mi inebria e mi fa stare meglio. Ma appena cerco di farmi forza e
disintossicarmene piano piano, tu sei lì a ridarmi la dose di veleno in vena. Poi,
quando mi lasci troppo tempo senza, l’astinenza è dura. E lì -scusami tanto se te lo dico- ma
la colpa non è tutta mia!
Oggi ho il buon proposito, dettato più dalle circostanze, di non cedere!
Stamattina mi sono svegliata e ti ho pensato. Ho latrato
contro il cielo qualche insulto indirizzato al cane che non smetteva di
abbaiare senza motivo. L’ho preso e l’ho portato fuori dicendogli: “Andiamo entrambi
a rinfrescarci un po’ le idee”.
E guardando l’orizzonte, scrutando tra le sagome degli
alberi grigi di nebbia in lontananza, provando a sforzare la vista in mezzo a
quel cielo plumbeo, ho meditato; ho provato a sviscerare e frugare nei miei
sentimenti.
Cosa ho visto? Difficilissimo capirlo, ancora più descriverlo.
C’è una base di piacere, che facilmente si riconosce sullo sfondo del quadro. Poi molte pennellate di accesa attrazione, mischiate al cupo e connaturato desiderio. Alcuni tratti, al centro, ben visibili, di curiosità, di ricerca, di evasione. Una passata di stima e un’altra di ammirazione.
E poi la rifinitura, scarna e disadorna: la voglia di pensare che tu possa essere la risoluzione dei miei problemi.
Non c’è amore, per fortuna... credo. Non c’è ragione, logica, motivazione razionale.
C’è una base di piacere, che facilmente si riconosce sullo sfondo del quadro. Poi molte pennellate di accesa attrazione, mischiate al cupo e connaturato desiderio. Alcuni tratti, al centro, ben visibili, di curiosità, di ricerca, di evasione. Una passata di stima e un’altra di ammirazione.
E poi la rifinitura, scarna e disadorna: la voglia di pensare che tu possa essere la risoluzione dei miei problemi.
Non c’è amore, per fortuna... credo. Non c’è ragione, logica, motivazione razionale.
Potrebbe
essere così facile domare il cuore, se però non fosse quotidianamente attraversato
da scosse elettriche che TU (volutamente o inconsciamente -devo ancora capirlo-)
mi dai.
Il fatto è, come scriveva Bukowski, che si ama quello di
cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Il resto si cerca di soffocarlo e nasconderlo.
Del resto, chi è il pazzo che butterebbe all’aria una relazione di cinque anni
per un po’ di interesse?
TSE'!
Quando non siamo più in equilibrio con noi stessi tutto si sgretola, tutto diventa insensato, pesante.
La soluzione è indossare un'armatura. Diventeremo piu' forti, e saremo così capaci di rialzarci sempre dopo i colpi bassi.
ps. Dammi tempo. Una settimana, o due. O massimo un mese: mi costruisco un'armatura da Gundam, poi vediamo come và...
Nessun commento:
Posta un commento