Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

giovedì 6 marzo 2014

Un mazzo di chiavi sul tavolo [Il tuo tavolo. E le mie chiavi.]

Sono la felicità racchiusa in un barattolo trasparente, con fori larghi per uscire.
Una lucciola potente che ronza attizzata, sbavando qua e là sulle pareti del vaso, lasciando scie luminose di eccitamento in ogni direzione.
Devo contenermi io stessa in quel barattolo. Devo dare un freno a questa bocca che si allarga, lasciando scoprire pure i premolari sensibili, e a queste nuove rughe di espressione intorno alle labbra che prima non avevo, alle fessure di occhi, all’iride umida, al gorgoglìo gutturale di gioia infantile che piano piano mi sale dal cuore tutte le volte. Ghiii… Ma allo stesso tempo odio dovermi dare un contegno.
Sì, dannazione, lo ammetto: fossi un cane avrei il culo perennemente al fresco, a furia di scodinzolare!
Mi hai fatto trovare le chiavi di casa accanto al piatto della cena, ieri sera. Mi è caduto lo sguardo su quelle piccole superfici riflettenti. Ho capito e ho sorriso. Te lo sei persa quel mio gongolare, il prenderle e il rigirarmele tra le dita, studiandole, inondandole subito di una spiritualità materiale a cui solo noi possiamo dare significato.
Tutto quello che c’era da dire te l’ho detto nell’abbraccio che è seguito poco dopo, ce l’avevo sulle labbra umide quando ti baciavo.
Faccio parte della tua vita…è quello che volevo, è quello che voglio, ed è quello che vorrò sempre: starti accanto, scambiandoci gli amori, intrecciandoli così stretti da formarne uno soltanto!

E mi sento di dirti grazie!

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