Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

lunedì 17 febbraio 2014

Vaneggiamento misto

Che poi è proprio nei momenti in cui ti sembra di avere la spina del cervello completamente staccata dal mondo che invece realizzi -con quel che rimane di una coscienza pallida e flebile- che stai pensando a concetti troppo difficili e contorti da riordinare, ma ai quali non hai voglia di dar loro retta. Ti “godi” la sensazione che ti causano, tutti insieme. Come il complesso di strumenti di un’orchestra: ognuno inscindibile, da ascoltare a piene orecchie, contemporaneamente, simultaneamente.
Ma le sensazioni, quegli slanci diacronici con la ragione, hanno bisogno di essere uditi e compresi.
E allora ti fai forza e inizi a dar retta ad ogni slancio dell’istinto, sia quelli emotivi –di cuore- che quelli animali –di bile, di stomaco, di sesso,..-.
Forse sei bravo (o forse no) a riordinare il flusso di pensieri.
Forse li sai leggere, forse hai un dono, forse invece è una maledizione.
Forse lo sanno fare tutti, ma non lo vogliono fare.
Ebbene, a questo punto ipotizziamo che forse li sai ordinare, ma quell’ordine lo puoi comprendere solo tu. (Questa mi pare la conclusione più calzante, visto come sono fatta.)
Si tratta di spulciare e indagare a fondo nella propria coscienza, in quella nube di pensieri tutti da catalogare per ordine d’argomento. Con la penna ci metti meno che con la parola visto che, a quanto pare, per formulare un dubbio sotto forma di frase grammaticalmente corretta e completa ci metti due settimane e ci rimetti un po’ di testa e un po’ di laconica gastrite.
Ipotizziamo sempre che nelle tue sensazioni degli ultimi giorni ci fosse un bel 60% di tristezza per la situazione in cui ti troverai di lì a poco, ovvero con lei distante duecentosessanta chilometri moltiplicati per settantadue ore, e un altro 40% distribuito nelle tue solite paure di perdere la persona più importante della tua vita per motivi inesistenti, logicamente.
Dopo due settimane di attesa ne parli, ti sfoghi, e vieni confortata dalla tua amata con i modi più pazienti e dolci del mondo.
A questo punto riesci ad addormentarti serena fino a quando… fino a quando la preoccupazione disegnata sul tuo volto non diventa presente: è partita.
E’ partita e già ti manca.
Diosanto, sono solo 72 ore (e fino ad ora ne sono trascorse solo 2 e mezza!), due regioni confinanti e una linea telefonica sempre attiva!

Devo darmi una controllata, altrimenti come minchia farò quando sarà dall’altra parte del mondo per metà mese?!

Nessun commento:

Posta un commento