Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

sabato 14 gennaio 2017

Desideri nel cassetto, un futuro da scrivere, mentre aspetto carta e penna.

Mi ritrovo a sorridere nel traffico. I fanali rossi delle auto che frenano mi illuminano il viso creando un rossore innaturale che cancella quello spontaneo delle mie gote in questo momento. Ho sempre pensato che sarebbe potuto succedere, ma ultimamente una piccola nebbia di incertezza aveva nascosto quello che ho sempre pensato fosse nel mio futuro. Forse mi sono sentita non pronta proprio nel momento in cui ho capito che gli anni e la maturità avrebbero potuto essere già quelli giusti per fare qualsiasi tipo di grande passo. Forse mi sono vista allo specchio e non ho avuto fiducia in me stessa, in quello che potrai fare, in quello che potrei dare. Forse, semplicemente, non ero a conoscenza di tutto questo e non potevo così immaginarmi con quali colori sarebbe stato poi dipinto il quadro. Ma nel momento in cui, spinta da non so quale forza e decisione interna, mi sono lasciata trasportare dall'istinto di capire e conoscere, ecco allora che la fitta nebbia di confusione e incertezza si è dissipata in un attimo. Mi sento come nel momento giusto della mia vita, anche se so razionalmente che non è ancora così. È solo il corpo che cerca di farmelo capire. La razionalità mi frena. Come sempre. Anche se sono sempre stata molto impulsiva, in questo caso lanciarmi nel vuoto non è proprio possibile. Ci sono ancora cose da fare, cose da vedere e da provare, tempi da rispettare e priorità da mantenere. Eppure non so come ma l'istinto mi dice che sarei pronta per lanciarmi ora, adesso, in questo preciso istante, assieme a lei che, comunque, sia razionalmente che istintivamente so non essere pronta. Se poi aggiungiamo il fatto che di istintivo ha davvero poco e che tutte le sue scelte vengono ponderate fino allo stremo, allora la cosa potrebbe anche andare per le lunghe. Eppure sono qui con gli occhi lucidi, ad immaginarlo, e a desiderarlo con tutta me stessa. Poi entro in ospedale. L'attesa. L'ansia. La curiosità frenetica. E quella sensazione di voler invertire i ruoli: io lí dentro, tutti gli altri fuori. Si aprono le porte, e la creatura più bella del mondo è lí avvolta in un telo chirurgico verde scuro, tutta rossa e infreddolita. Minuscola, fragile, con la stanchezza epica di chi ha lottato per esistere. E penso che non esiste gesto migliore al mondo che dare tutta me stessa per una nuova vita, che è letteralmente parte di te, che hai cresciuto e crescerai, che proteggerai e sorreggersi finché ne avrai le forze. È meraviglioso, così tanto che a stento trattengo la commozione. Benvenuta al mondo, Lavinia. Mi auguro di esserti sempre accanto, e ti prometto che, presto o tardi, potrai giocare con tuo/a cugino/a.

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