Diario personale di fatti realmente accaduti ed emozioni fortemente provate.
Ma anche no.

mercoledì 2 maggio 2012

E fu sera e fu mattina: primo giorno.

On air: Tracy Chapman - Fast Car

 Inizio a scrivere quando ho qualcosa da dire a me stessa, quando ho bisogno di fare chiarezza. Poichè il parlare da soli è sintomo di schizofrenia, meglio trovare strade alternative per dare sfogo ai propri pensieri.
Non sono mai stata una brava oratrice. Anche con i discorsi unidirezionali tra Es ed Ego spesso inciampo nelle buche dell'insensato, perdo il filo del discorso, lancio raffiche di concetti in stile brainstorming che spaventano anche me stessa.
Ma la sera, quando ormai è troppo tardi per telefonare a qualcuno, per scambiare due chiacchiere con un amico senza dover dare troppe spiegazioni, proprio in questi momenti trovo sia utile scrivere su una pagina bianca, non importa che sia di un monitor o di un diario.
Questo blog sarà come lanciare al cielo notturno delle urla sgraziate nel buio di una foresta. Non saprò mai chi mi potrà sentire, chi resterà in ascolto del mio prossimo richiamo.
No, non ho nulla da dire se non quello che passa nella mia mente. A quale estraneo interesserebbe sapere della mia giornata, di quante ore ho lavorato oggi, di quand'è stata l'ultima volta che ho acceso una sigaretta, di quante pagine avrei dovuto studiare,...?
Sono cose che annoiano anche me. La routine dà sicurezza, ma a lungo andare stanca. E mi chiedo allora se non sia meglio mollare tutto, vivere alla giornata, senza legami, senza pensieri sul futuro.Ma lo vorrei veramente?
Speri di crescere al più presto, poi quando sei già sulla soglia dei 25 anni vorresti tornare indietro e ricominciare tutto da capo. Aspetti l'uomo perfetto per tutta la vita e quando ti si presenta te lo lasci sfuggire per rincorrere una fantasia senza realizzazione. Ma lui è perfetto, e ti perdona. Allora capisci che è amore. Ma l'amore, senza un po' di struggente sofferenza che amore è? Se l'uomo perfetto non è in grado di crearla, questa sofferenza, allora la crei tu. Te ne scappi dalla perfezione, alla ricerca del tuo utopistico ed equilibrante compromesso tra amore e dolore. Ma cadi come sempre con la faccia nel fango. E lui è sempre lì, pronto ad asciugarti il volto con il suo fazzoletto candido e a riaccoglierti tra le sue braccia. E se a 25 anni ti illudi di essere ancora un'adolescente in cerca di esperienza, che vuole spremere la vita, provare sensazioni forti, assaggiare ogni occasione che ti si presenta sottomano, ecco che lui solo con la sua bella presenza ti ricorda che ormai l'uomo della tua vita l'hai trovato. Stop. E' lui, lo sai. L'unico problema è che è arrivato troppo presto.

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